“Il potere del dubbio” di Mariarosaria Riccio La scrittura che indaga l’anima

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di Fiorella Franchini

C’è la vita nell’ultimo romanzo di Mariarosaria Riccio “Il potere del dubbio”, edizioni HomoScrivens. La scrittrice napoletana fonde sentimenti e riflessioni dentro una storia avvincente e ne scaturisce una narrativa densa, coinvolgente, che racconta con leggerezza, attraverso l’uso della forma diaristica, la drammaticità dell’esistenza. Psicologa clinica e arterapeuta, la Riccio si approccia ai lettori come ai suoi pazienti; li ascolta e lascia che parlino a se stessi attraverso i personaggi del suo canovaccio. Anche il protagonista del romanzo, Mattia Converso, è uno psicoterapeuta. La sua vita è tranquilla, abitudinaria, fino a quando la moglie Linda scompare senza dare nessuna spiegazione. Un avvenimento improvviso, sconvolgente, privo di un senso apparente. Il ricordo della donna diventa un’ombra che lo perseguita, un abbandono che determina angoscia e rabbia, un dubbio che dilania l’anima. Mattia conosce la personalità degli altri, è il suo lavoro, ma non conosce se stesso, si contorce nella sua sofferenza e non riesce a trovare una ragione di quanto gli è accaduto. Tutto si concentra intorno all’io del protagonista che parla e cerca di esprimere, di
buttare fuori i desideri, le inquietudini, le sconfitte. La rabbia di Mattia è talmente forte da fargli pensare all’omicidio e persino alla sua morte. La narrazione è un lento discendere dentro un inferno tutto personale. Il lettore precipita nelle pene della mente e del corpo, dentro l’avvicendarsi dei legami familiari, dentro la paura di perdere le persone che amiamo. Gli stessi pazienti diventano uno strumento di lettura delle sue incertezze, delle sue emozioni, in loro cerca, inutilmente, le risposte. Le azioni si espandono rivelano le dinamiche interiori di tutti i personaggi e il lettore scopre, con Mattia, cosa significhi dubitare di chi abbiamo accanto e persino di se stessi, delle proprie capacità. Nel momento in cui Mattia comincia a mettere in discussione la propria routine quotidiana, ne scopre la ripetitività, l’aridità e inizia a cogliere il senso delle cose. Lentamente coltiva la capacità di cogliere lo svolgersi della propria esistenza e ogni passo della sua vita diventa un passo di libertà. Tantissimi sono i colpi di scena e le soprese della storia nient’affatto monotona in cui ritroviamo il protagonista che parte per la California, vive nuove esperienze, continuando a farsi domande che scavano sempre di più nel suo subconscio, in una tensione narrativa di suspance, di tensione fisica e morale.Vivere il dubbio è destabilizzante, comporta mancanza di chiarezza, ci fa vacillare. Mattia non riesce a spiegarsi la fuga di Linda, il crollo della sua vita perfetta ma con il dubbio nasce la capacità di ammettere la propria confusione interiore. Il dubbio crea sofferenza e, inevitabilmente, lo pone di fronte ad un bivio, porta a galla insicurezze e attaccamenti che deve rielaborare per giungere alla chiarezza. Allo stesso tempo è una benefica dose di umiltà. Chi non ammette dubbi, ha, infatti, un ego orgoglioso che detta legge. Il dubbio richiede tempo e pazienza per essere dissipato e la narrazione di Mariarosaria Riccio scava nell’animo del protagonista e delle sue vicende, si dispiega al ritmo delle resistenze di Mattia. Una scrittura emotiva che come un percorso psicologico affronta le ombre per farle venir fuori e affrontarle, usa la ragione per slegarci dall’abitudine dei nostri schemi, lascia spazio al cuore per connettersi con fiducia incondizionata alla ricchezza dell’universo. Una storia quotidiana di coraggio ordinario in cui diviene fondamentale trovare un equilibrio e, senza abbandonare la concretezza della materialità, arricchirla con fiducia di una dimensione spirituale.