Il premio Oscar Haggis scarcerato dopo 16 giorni. Il gip: A Ostuni niente violenze, fu sesso consensuale

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Il regista e sceneggiatore canadese 69 enne, premio Oscar, Paul Haggis, è tornato in libertà a distanza di 16 giorni dal fermo con l’accusa di violenza sessuale dopo la denuncia di una donna straniera di 28 anni, eseguito a Ostuni, in provncia di Brindisi, dove era arrivato per partecipare all’Allora Fest. Lo conferma a LaPresse il difensore del regista, l’avvocato Michele Laforgia. Haggis è stato rimesso in libertà oggi dal gip del tribunale di Brindisi, Vilma Gilli, che ha accolto l’istanza depositata dal penalista il giorno dopo l’incidente probatorio del 29 giugno nel corso del quale sono state raccolte le dichiarazioni della donna, nel contraddittorio delle parti, così come chiesto dai pm Antonio Negro e Livia Orlando, titolari del fascicolo d’inchiesta. L’indagato ha sempre rivendicato la propria innocenza sostenendo che i rapporti sessuali con la 28enne sarebbero stati consensuali.
Il racconto della 28enne inglese, presunta vittima di violenza sessuale da parte del premio Oscar Paul Haggis, fatto nel lungo incidente probatorio del 29 giugno scorso, “non solo ha confermato l’assenza di contegni violenti costrittivi da parte dell’indagato al fine di consumare gli atti sessuali, ma ha rivelato una complessa vicenda che sfuma l’originario giudizio espresso nella ordinanza” che aveva disposto gli arresti domiciliari per il regista, e cioe’ la “incapacita’ di Haggis di resistere ai propri istinti sessuali”. Lo scrive la gip di Brindisi Vilma Gilli nel provvedimento di revoca della misura cautelare.
La gip spiega che “le modalita’ di incontro tra indagato e persona offesa, la spontanea permanenza” della donna “presso la residenza dell’indagato anche successivamente agli abusi, i momenti di convivialita’ tra loro durante le giornate o l’ordinaria messaggistica dei propri impegni/spostamenti, le modalita’ di commiato adottate dalla persona offesa, sono espressione di una complessita’ di interazioni tra le parti che, anche laddove meritevole di approfondimento, allo stato affievolisce il giudizio negativo della personalita’ di Haggis quale soggetto incline a esercitare violenza, fisica o psichica, in danno di terzi”.