Il Quirinale snobba la Campania Cimmino: Umiliati i nostri sforzi

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Su 25 nuovi Cavalieri, 5 al Sud: due in Puglia (Vito Fusillo e Domenico Favuzzi), uno in Sicilia (Sebastiano Messina), Abruzzo (Giuseppe Natale), Molise (Enrico Colavita). Nessuno in Campania. L’unico napoletano, Fabrizio Freda, è insignito come manager di un’azienda estera. Regione snobbata insomma dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che venerdì 22 maggio ha firmanto il decreto con il quale, su proposta del ministro dello Sviluppo Economico Federica Guidi, sono stati nominati 25 nuovi Cavalieri del Lavoro. Un provvedimento che apre una doverosa riflession e che certo già suscita qualche polemica. La Campania aveva visto negli ultimi tre anni insignere personaggi illustri, tre nel 2014, cinque addirittura nel 2013, due nel 2012.


Luciano Cimmino “Mi sento amareggiato, come imprenditore, come cavaliere del lavoro e come deputato”. Luciano Cimmino, parlamentare di Scelta civica, presidente di Pianoforte Holding (gruppo Carpisa- Yamamay-Jacked), nominato cavaliere del lavoro nel 2012, non nasconde la delusione per un atto che suona un po’ come una bocciatura (“ingiusta”) all’operato di una intera classe produttiva. L’esclusione della Campania, per la prima volta nella storia, dalle nomine dei cavalieri del lavoro da parte del Capo dello Stato “è un colpo che ferisce tutta la Regione.

Come interpreta l’esclusione della Campania dal novero dei cavalieri del lavoro?

E’ come se il presidente della Repubblica, con questo atto, avesse detto: in Campania state messi malissimo, meritate di restare così.

Addirittura?

Sì, ed è per questo che mi sono sentito in dovere di intervenire con una nota ufficiale, non per la categoria ma per la Campania. Tra l’altro sono l’unico campano alla Camera dei deputati insignito di questa onorificenza.

In Campania stiamo messi così male?

E’ vero che la nostra terra sconta un tasso di disoccupazione superiore alle media nazionale e che ci sono centinaia di imprese che chiudono, ma è altrettanto innegabile che ci sono centinaia di imprenditori che lavorano per il mantenimento e la ripresa del lavoro in Campania. Dalla nostra terra sono nate tante imprese che hanno raggiunto un posizionamento internazionale, mentre tante altre lottano ogni giorno, tra mille difficoltà e tante diseconomie che solo chi lavora qui conosce, per conquistarsi un posto al sole sui mercati in genere. Per questo motivo considero la decisione ingiustificabile.

Di chi è la colpa di quanto accaduto?

Non voglio fare processi ma abbiamo ottenuto un risultato che resterà negli annali, tra l’altro nel momento più difficile della storia della nostra regione.

C’era qualcuno in particolare che aspirava alla nomina e le cui aspettive sono andate deluse?

Non lo posso dire perché siamo vincolati a un segreto di consiglio. Non voglio, né posso entrare nel merito, ma dico solo che siamo stati capaci di ottenere questo risultato straordinario.