Il tempo resterà, al San Carlo il tributo a Pino Daniele

di Maridì Vicedomini

Pino Daniele indiscusso protagonista al Teatro San Carlo, con la proiezione del film “Pino Daniele: il tempo resterà” realizzato da Giorgio Verdelli, in memoria del grande musicista scomparso due anni fa.“Pino Daniele, ha sempre desiderato suonare al San Carlo” ha riferito Verdelli, e questa sera cè una grande gioia nel cuore del figlio  Alessandro ed in quello di tutta la sua famiglia”.

L’evento, svoltosi il 19 marzo, proprio nel giorno del compleanno e dell’onomastico dell’indimenticabile artista, ha visto la partecipazione di centinaia di invitati tra cui tanti esponenti autorevoli del mondo della politica e dello spettacolo italiano; in primis, Vincenzo  De Luca , Presidente della Regione Campania e Luigi De Magistris, Sindaco di Napoli, Fabiola Sciabbarrasi, moglie per 24 anni di Pino Daniele, i figli Sara, Sofia, Cristina, Francesco ed Alessandro ; ed ancora, gli affezionatissimi “compagni di viaggio” James Senese, Tullio De Piscopo,Joe Amoroso, Rino Zurzolo, Tony Esposito con la moglie Eleonora, l’attrice Valeria Fabrizi con la figlia Giorgia Giacobetti, Cristina Donadio, Enzo Gragnaniello, lo scrittore Maurizio De Giovanni, l’attore Enzo Decaro “Voce narrante” nel film con Claudio Amendola. Sui palchi del Massimo partenopeo anche “ragazzi di strada”, quelli di Nisida e dei quartieri più disagiati della città da Scampia a Forcella, studenti del Conservatorio, un gruppo di immigrati in collaborazione con la comunità di Sant’Egidio.

Il lavoro nasce come una naturale evoluzione della puntata del programma Rai “Unici” di cui Verdelli è stato autore e regista, dedicato all’artista appena dopo la sua scomparsa ed è realizzato con materiali di archivio, dagli esordi del musicista fino al suo ultimo tour, intervallato anche da alcune sue interviste. La scena si apre con il sax di James Senese che intona la melodia di “Chi tene ‘o mare” quasi sospeso sul porto di Napoli per dare poi spazio alle immagini dell’esecuzione live di Pino Daniele ed a tanti momenti di grande impatto come il rap-dedica di Clementino che si rivolge al maestro dai tetti della città, il racconto emozionante di Peppe Lanzetta di quando a fine concerto a Piazza Plebiscito con 200 mila spettatori trovò Pino Daniele rifugiato da solo sotto i sedili dei pulmann di trasporto dei musicisti, ancora incredulo e quasi timoroso per il successo raggiunto, mentre i suoi colleghi ed impresari festeggiavano in trattoria, il suo duetto memorabile con star planetarie quali Eric Clapton e Pat Metheny.

Tra le pagine dell’opera, anche alcuni pezzi inediti come il filmato amatoriale girato nella casa romana di Massimo Troisi durante l’incontro in cui Pino presenta a Massimo, un primo abbozzo di quella che diventerà “Quando”, il brano musicale del film“Pensavo fosse amore invece era un calesse”. “La forza di Pino era certamente il live”, ha detto De Piscopo; “lui valorizzava le capacità di tutti noi artisti dando sul palcoscenico ampia visibilità alle nostre personali performance”.  

Grande attenzione al lavoro di Verdelli anche da parte delle Istituzioni regionali: “Accompagneremo questo documentario su cui investiremo per il messaggio di speranza che trasmette ai giovani, ovvero quello di considerare e di coltivare  la musica come strumento liberatorio e di riscatto sociale”, ha detto l’Assessore regionale  Serena Angioli. “ Pino Daniele  non sempre è stato valorizzato dalle Istituzioni come meritava, la sua forza è sempre stata la verità; con l’assessore regionale  al Turismo Matera, questo film potrà rappresentare la Campania all’estero e già a maggio sarà a Bruxelles”.

Il filo conduttore del docu-film di Pino Daniele, a prescindere dalle voci narranti dei suoi fan più accesi quali Claudio Amendola è solo la musica, chelui solo è capace di trasmettere in maniera trasversale, dai giovani della Sanità a quelli di Posillipo, coinvolgendoli in un unico grande abbraccio nel nome dell’amore per la vita e della cultura dei valori umani quali l’amicizia e la generosità d’animo.