Dopo aver illustrato, in un precedente articolo, il tema del convegno organizzato dal Leo Club Nola “Giordano Bruno” all’Università Federico II di Napoli, incentrato sui pericoli che, soprattutto i più giovani, corrono quotidianamente usando internet e le nuove tecnologie in modo poco attento e consapevole, approfondiamo oggi un altro importante aspetto legato alla rete: il ruolo rivestito dai responsabili della content policy delle big companies virtuali come nuovi regolatori del Web 2.0, meglio conosciuti come deciders, ossia “coloro che decidono”.
L’argomento è analizzato con attenzione nel libro “Deciders. Chi decide sulla rete”, scritto da Francesco Marrazzo, 31enne sociologo partenopeo, funzionario dell’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni e docente a contratto di “Marketing e nuovi media” alla Federico II.
Il volume, presentato al Museo Madre lo scorso 20 novembre, esplora il ruolo che i grandi attori del Web 2.0, da Google, a Facebook e Twitter, rivestono nella sfera pubblica e nella regolamentazione di internet. I deciders sono diventati sempre più importanti nelle democrazie europee e stanno rendendo Google, Facebook e Twitter i veri regolatori della libertà di espressione, della privacy e del pluralismo delle idee in rete.
Partendo da un’analisi di tematiche di stretta attualità come hate speech e oblio online, il volume, presentato al Madre dall’autore, insieme al direttore del museo, Andrea Viliani, al direttore del centro di produzione RAI di Napoli, Francesco Pinto e all’esperto di comunicazione, Claudio Velardi, prova a dare un contributo da un punto di vista sociologico e, partendo da una visione di insieme della realtà del web, approfondisce la discussione sulla regolamentazione di internet, con riferimento sia al ruolo dei cosiddetti Over-the-Top, sia alle prospettive di intervento strategico da parte del potere pubblico e della collettività.