Ima, Adolfo Bottazzo: Yma, ecco lo yogurt varietà annurca nemico del colesterolo

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in foto Adolfo Bottazzo

Marco, Vincenzo, Enrico, Bruno, Elisabetta. E poi Domenico, Floriana, Ilaria, Luca. E ancora: Rossella, Dalida, Ugo… Sono alcuni nomi degli studenti della Facoltà di Economia dell’Università degli studi Luigi Vanvitelli impegnati in una complessa e articolata ricerca sul caso aziendale YMA, marchio del settore lattiero-caseario con uno stabilimento di produzione a tecnologia avanzata nel comprensorio industriale di Pignataro Maggiore (in provincia di Caserta). Un modo speciale per aprire la strada al successo di un prodotto che unisce le proprietà nutrizionali dello yogurt alle proprietà salutistiche della mela annurca, regina dei prodotti tipici.

Diversificazione
La scelta nasce dall’intenzione di IMA di reagire alla riduzione dei consumi del latte che si registra da alcuni anni sul mercato italiano. Per dare una risposta efficace al calo di vendite, IMA ha concepito una strategia fondata sulla diversificazione del suo secondo elemento elettivo di mercato, vale a dire lo yogurt che, viceversa, nel periodo 2012 – 2016 ha registrato un aumento del 4% dei volumi acquistati.
“Inserirci in questa tendenza con un prodotto di successo – afferma l’amministratore e direttore generale dell’azienda Adolfo Bottazzo, che è anche vice presidente di Confindustria Caserta – non sembrava affatto facile, ma abbiamo scommesso su alcuni fattori che apparivano incoraggianti, tra cui l’orientamento salutistico che è in crescita fra i consumatori e la maggiore predilezione per le proposte concepite anche per dare soddisfazione al palato”.
E’ nata così l’innovazione dello yogurt alla mela annurca, autentica delizia dal retrogusto lievemente acidulo del famoso prodotto tipico. Una felice congiunzione, quindi, tra il “re dello yogurt” che regna in casa Ima, dove la cura per il rispetto della qualità e della sicurezza alimentare è un dogma, e la “regina della frutta”, particolare varietà regionale che a sua volta è un ineguagliabile concentrato di benessere, ricchissima di benefici salutari. In grado – secondo autorevoli ricerche – di abbassare del 28% il colesterolo cattivo (lipoproteine a bassa densità – LDL) e, viceversa, alzare il colesterolo “buono” (lipoproteine ad alta densità – HDL) anche del 60%.

Salubrità
Grazie a una consistente presenza di fibre, infatti, l’annurca pulisce le arterie e riduce i rischi di malattie cardiovascolari, rafforza l’apparato muscolare con l’apporto di sali minerali (anzitutto calcio e ferro), detiene un forte potere antiossidante, elimina l’acido urico, combatte l’acidità gastrica, è indicata nella alimentazione dei diabetici perché consente un assorbimento graduale degli zuccheri. Proprietà che vengono esaltate dalla simbiosi con lo yogurt, ricco di fermenti lattici vivi che, a loro volta, favoriscono il ricambio della bile e forniscono un apporto importante alla quantità giornaliera raccomandata di calcio.
Il risultato della combinazione è quindi un concentrato di proprietà nutritive, valori nutrizionali e benefici per la salute senza precedenti, unito al piacere di un sapore gustoso e delicato. Un autentico toccasana, quindi, all’insegna del rispetto della salute e del benessere dei consumatori, concepito da una azienda lattiero casearia ubicata nel cuore della Campania Felix. Una realtà industriale che conserva i requisiti della sana artigianalità, fedele interprete della tradizione alimentare di un territorio che è in testa alla classifica delle regioni italiane per specialità tipiche.

Territorialità
L’azienda alimentare che ha acquisito una significativa presenza nel mercato regionale nella produzione e distribuzione di prodotti come latte e panna fresca, d’ora in avanti punta sul mercato dello yogurt arricchito di purea di annurca, coltivata soprattutto nel Sannio e in Irpinia.
E per meglio intercettare le preferenze dei consumatori e i nuovi trend che influenzano le loro scelta di acquisto, ha deciso di affidare al Dipartimento di Economia dell’Università Luigi Vanvitelli le strategie di marketing.
Da qui l’accordo con il gruppo di studenti, coordinati dal professor Francesco Izzo, ordinario di Economia nell’Ateneo vanvitelliano. Divisi in gruppi di cinque, i giovani laureandi si sono misurati con la sfida. Analisi degli scenari e del mercato di riferimento, studio della concorrenza, focus su value proposition, target e budget. “Non è stata – è il commento del professor Izzo – solo una opportunità offerta a ragazzi che spesso sono costretti a trasferirsi lontano per trovare soddisfazione alle loro aspettative professionali”. L’intento esplicito viceversa è raccogliere, in un comprensorio che è ricchissimo di valori e saperi di millenaria sedimentazione, il contributo di una eccellenza accademica e delle energie positive di giovani che sono “la migliore speranza – aggiunge Adolfo Bottazzo – per il futuro della nostra terra”.

Strategia
Partendo dalla produzione tradizionale di latte, che per Ima significa salubrità e sicurezza alimentare, si passa dunque a un originale tipo di yogurt, che riunisce i concept di territorialità e tradizione, autenticità del gusto e piacere del palato.
“Il 47% delle famiglie italiane – si legge tra l’altro nei report dei giovani di Capua – consuma almeno una volta a settimana prodotti biologici e certificati… Otto italiani su dieci posseggono libri di cucina e si cimentano ai fornelli ricercando in un piatto qualità, salute e benessere…”.
Quindi la propensione di Ima alla distribuzione di prodotti con maggiori referenze e forte radicamento territoriale è sicuramente una opportunità.
Il secondo punto da considerare, secondo i giovani economisti, è quindi lo yogurt, prodotto quanto mai versatile come si evince dal numero di proposte attualmente esistenti (intero, magro, bicomposto, da bere, biologico, alla greca…) e quindi aperto ad altre variazioni sul tema. Accompagnato dalla percezione di “positività” legata alla idea di salute, dieta, piacevole pausa distensiva, flessibile in quanto in grado di inserirsi facilmente in qualsiasi regime alimentare.