Imprese, solo 1 su 3 paga a scadenza: in Campania e Sardegna le più ritardatarie

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Per la prima volta dalla fine del 2011 le imprese italiane appaiono meno in difficoltà nei pagamenti commerciali, e dunque più solide e in salute, nel confronto con lo stesso periodo dell’anno precedente, registrando un aumento della puntualità del 2,8% rispetto al 2016. A rivelarlo è uno studio realizzato da Cribis che analizza con regolarità i comportamenti di pagamento delle imprese italiane. In particolare, lo studio si è concentrato su due degli indicatori principali dello stato di salute di un’azienda, la puntualità nel saldare le fatture ai fornitori e la percentuale di ritardi gravi, quei pagamenti effettuati a più di 30 giorni di distanza dai termini concordati. Se i ritardi gravi continuano a scendere a ritmo sostenuto già da tempo (-16% rispetto al 2016), l’andamento dei pagamenti puntuali è sempre stato negativo dal 2011 al 2016, per poi stabilizzarsi fra il quarto trimestre 2016 e il primo trimestre 2017.

Nel secondo trimestre di quest’anno, per la prima volta negli ultimi sei anni, la tendenza si è invertita, con una crescita dei pagamenti regolari di quasi tre punti percentuali. Tuttavia, il numero di imprese in grado di rispettare i tempi pattuiti con i fornitori è ancora basso: solo poco più di un’impresa su tre (il 36,4%), infatti, salda le fatture alla scadenza, il 52,6% entro il mese di ritardo, mentre l’11% è gravemente ritardatario. Una percentuale, quest’ultima, che ha raggiunto il suo minimo storico dal 2013 ad oggi, anche se rispetto al 2010 è comunque più alta del 100%, mentre i pagamenti puntuali sono ancora inferiori del 2,9% rispetto ai livelli di sette anni fa. Il Nord Est è l’area più virtuosa del paese, con il Veneto in testa alla classifica regionale, mentre il Sud e Isole si conferma l’area più in difficoltà, con la Sicilia.

Le imprese del Nord Est sono le più puntuali d’Italia nei pagamenti, col 45% di pagamenti regolari e soltanto il 6,6% di ritardi gravi. Bene anche il Nord Ovest, dove le imprese virtuose sono il 41,5% e quelle gravemente ritardatarie appena il 7,6%, mentre la situazione inizia a peggiorare spostandosi nell’area del Centro, dove le performance scendono sotto la media nazionale, con il 32,7% di aziende puntuali e il 12,8% di cattivi pagatori. Il Sud e Isole, invece, si conferma l’area più in difficoltà nei pagamenti commerciali: qui meno di un’azienda su quattro (il 23,6%) è virtuosa e ben il 18,4% salda i debiti con i fornitori con oltre 30 giorni di ritardo.

Lo stesso divario fra Nord e Sud del paese si nota anche considerando la classifica regionale, dove il Veneto si afferma come la regione più virtuosa d’Italia, con il 46,1% di pagamenti regolari e il solo 6,3% di ritardi gravi, mentre la Sicilia si guadagna la maglia nera, con soltanto il 19,7% di aziende puntuali e ben il 20,4% di cattivi pagatori. Completano le prime cinque posizioni della classifica regionale l’Emilia Romagna (45,5%), la Lombardia (45,2%), il Friuli Venezia Giulia (44,2%) e il Trentino Alto Adige (40,7%). In fondo alla classifica troviamo invece, dopo la Sicilia, la Calabria (22%), la Campania (22,3%) e la Sardegna (24,4%). Fra le province, Bergamo registra la performance migliore per puntualità in Italia. Seguono nella top ten Brescia, Sondrio, Monza e Brianza, Lecco, Vicenza, Trento, Treviso, Belluno e Como.

Le imprese di Reggio Calabria sono invece le meno puntuali del paese, seguite da quelle di Enna, Messina e Caserta. Il comparto dei servizi finanziari è quello che gode di miglior salute con una quota del 47% di performance virtuose, a fronte di un 8,6% di ritardi gravi. Bene anche l’industria e la produzione (41,8% di imprese puntuali, 7,3% di ritardi gravi). Proseguono invece le grandi difficoltà del commercio al dettaglio, che rischiano di condizionare l’andamento di tutte le filiere produttive a monte. Appena il 25,7% delle imprese appartenenti al comparto, una su quattro, risulta puntuale, a fronte di un 17,3% di pagamenti oltre il mese di ritardo. L’analisi dei pagamenti per dimensione aziendale sottolinea la puntualità delle micro realtà, virtuose nel 37,5% dei casi. Puntuali sì, ma spesso anche in difficoltà nell’onorare gli impegni concordati con i fornitori, dal momento che detengono anche il primato di ritardi gravi, con il 12% di fatture saldate oltre il mese di ritardo. Situazione opposta per le grandi realtà: virtuose solo nel 13,9% dei casi, ma anche raramente in forte ritardo (5,6%). Performance positive per le piccole imprese, che abbinano un tasso di puntualità poco più basso di quello delle micro (35,5%) a una ridotta percentuale di ritardi gravi (6,6%). Situazione intermedia infine per le medie imprese, con il 26,2% di operatori puntuali, ma con il più basso numero di imprese gravemente ritardatarie, pari al 5,2%.