Imprese: Unilever raggiunge parità di genere nel suo management a livello globale

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Roma, 4 mar. (Labitalia) – Unilever annuncia di aver raggiunto l’obiettivo di parità di genere all’interno del suo management a livello globale, un anno prima rispetto al target prefissato. Unilever chiude così il gender gap con una rappresentanza di donne manager del 50%, un dato mai raggiunto prima e in rilevante crescita rispetto al 38% del 2010. A questo si aggiunge il dato relativo al non-executive board, composto per il 45% da donne. Unilever ha registrato un particolare avanzamento soprattutto nelle funzioni in cui le donne sono storicamente sottorappresentate. La funzione finance ha raggiunto il 50% di donne manager a livello globale e UniOps, il reparto di operations e technology di Unilever, il 47%. La supply chain ha riscontrato il cambiamento più importante, con una rappresentanza al femminile del 40%.

Alla base di questo risultato, c’è un impegno di lungo periodo da parte di Unilever a favore dell’uguaglianza di genere sul lavoro. Un team dedicato alla diversity & inclusion ha implementato diverse iniziative, tra cui la creazione del global diversity board e di una rete di circa 100 ‘diversity & inclusion champions’, che sono diventati un punto di riferimento per la loro capacità di creare una cultura inclusiva nei vari Paesi. L’azienda utilizza, inoltre, strumenti per promuovere la parità di genere in fase di recruiting, tra cui specifici requisiti per i colloqui che tengano conto di questo, obiettivi concreti di diversity & inclusion, nonché il gender appointment ratio, un tool di misurazione che traccia le nomine al femminile da parte dei senior leader. Unilever sta guidando l’Unstereotype alliance di UN Women, che mira a eliminare gli stereotipi sul luogo di lavoro e nell’industria pubblicitaria.

“Non fare alcuna distinzione di genere – afferma Fulvio Guarneri, presidente di Unilever Italia – abbracciare tutte le differenze, incluse quelle di attitudini, di pensieri e di culture, creare insieme sempre nuove opportunità è alla base della nostra strategia di crescita. La nostra convinzione e il nostro impegno sono dimostrati anche dai numeri, di cui siamo orgogliosi”. “Oggi Unilever Italia – ricorda – ha raggiunto infatti il 42,5% di posizioni manageriali ricoperte da donne, con un incremento del 7,5% negli ultimi quattro anni. Abbiamo inoltre una presenza significativa anche in settori in cui tradizionalmente è meno usuale, quale il settore finance, in cui il team è composto per oltre il 42% da colleghe, e il settore Ricerca&Sviluppo, in cui si raggiunge il 58%”.

“L’uguaglianza delle donne – sostiene Alan Jope, chief executive officer di Unilever – è la più grande opportunità di sviluppo sociale ed economico a livello globale. Avere un equilibrio di genere dovrebbe essere un dato di fatto, non qualcosa a cui aspirare. Siamo molto orgogliosi di avere una rappresentazione uguale di donne e uomini fra i nostri 14.000 manager, ma il nostro impegno non si ferma qui. Continueremo a lavorare per garantire pari opportunità a tutti i gruppi sottorappresentati sia all’interno della nostra azienda sia al di fuori di essa”.

Leena Nair, chief hr officer di Unilever, aggiunge: “Se metà della popolazione viene ostacolata nel proprio sviluppo, come riusciremo ad andare avanti? Una società prospera è una società in cui le donne hanno pari accesso a diritti, competenze e opportunità. Le donne rappresentano la maggioranza dei nostri consumatori e dobbiamo molto del nostro successo a loro. Il risultato raggiunto è la testimonianza dell’impegno di migliaia di persone in tutta la nostra azienda che sono in grado di liberare e mettere in atto tutto il proprio potenziale perché si sentono valorizzate e incluse”.

Unilever ha vinto il Catalyst award 2020 per le sue iniziative che hanno contribuito ad accelerare la crescita delle donne sul luogo di lavoro. L’iniziativa di Unilever ‘Changing the game. Unlocking the future’ mira infatti a raggiungere un sempre maggiore equilibrio di genere sul luogo di lavoro e una cultura inclusiva capace di abbattere gli stereotipi.