Inail, infortuni su lavoro: aumentano in sanità ed edilizia

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Nel primo semestre del 2024 i settori dove aumentano di più gli infortuni sul lavoro rispetto al primo semestre del 2023 sono la Sanità e assistenza sociale (+22,1%), il Noleggio e servizi di supporto alle imprese (+16,8%), le Costruzioni (+14,7%), le Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+14,6%), il Trasporto e magazzinaggio (+8,1%) e il Commercio (+8,0%). Lo rende noto l’Inail. A giugno di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -0,7% nella gestione Industria e servizi (dai 226.964 casi del 2023 ai 225.471 del 2024), un -0,2% in Agricoltura (da 12.471 a 12.449) e un +7,3% nel Conto Stato (da 57.230 a 61.383). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nelle Isole (+2,7%), seguite da Centro (+1,5%), Nord-Ovest (+0,9%) e Nord-Est (+0,6%), e un calo al Sud (-0,4%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano la provincia autonoma di Trento (+17,8%), il Molise (+4,7%), la Sicilia (+3,9%) e la Calabria (+3,6%), mentre per i decrementi l’Abruzzo (-4,8%), la Campania (-3,4%), la Basilicata e la Liguria (-2,0% ciascuna).

Le denunce di infortunio presentate all’Inail nel primo semestre del 2024 sono state 299.303, in aumento dello 0,9% rispetto alle 296.665 dello stesso periodo del 2023, del 12,2% rispetto a gennaio-giugno 2021 e del 22,2% rispetto a gennaio-giugno 2020, e in diminuzione del 21,7% sul 2022 e del 7,6% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica. Tale andamento tradotto in termini di incidenza infortunistica, cioè rapportando i valori assoluti al numero di occupati Istat rilevato a giugno 2024, mostra una tendenza al ribasso. Si passa, infatti, da 1.394 denunce di infortunio ogni centomila occupati Istat del 2019 a 1.250 del 2024 (-10,3%). Rispetto al 2023 il calo è dello 0,5% (da 1.256 a 1.250).