Le batterie al litio fra le principali responsabili nei disastri aerei e questo genere di incidenti è in aumento. Solo in America si registra un + 42% negli ultimi cinque anni. L’utilizzo quotidiano che ne facciamo le rende talmente familiari da farci dimenticare che nascondono molte insidie difficili da gestire. Servono imballaggi sicuri per limitarne la pericolosità e normative ad hoc quando vengono trasportate dai passeggeri. Le batterie al litio, infatti, possono costituire un pericolo dovuto al loro surriscaldamento e gli incidenti sono in aumento. Una media di più di uno a settimana negli Stati Uniti. Non a caso l’autorità aeronautica statunitense attesta che gli episodi sono incrementati di oltre il 42% negli ultimi cinque anni. Un problema, però, che non è solamente americano ma coinvolge i voli di tutto il mondo. “Le batterie al litio in alcuni casi ‘entrano’ in runaway termico (fuga termica) a causa di svariati motivi, per esempio un corto circuito, e si surriscaldano. Se questo avviene su un aereo, il pericolo di incendio cresce esponenzialmente perché le possibilità di intervento sono più difficili”, spiega Ermanno Vicini, Ceo di Serpac, società specializzata nella creazione, sviluppo e vendita di imballaggi ed etichette per il trasporto di merci pericolose. Nel 2022, ad esempio, ci sono stati 55 incidenti, 9 di questi sono avvenuti su aerei cargo. Gli altri 46 riguardano batterie al litio portate a bordo di voli commerciali nelle tasche dei passeggeri o nei loro bagagli. In 19 casi le principali indiziate di colpevolezza sono state sigarette elettroniche. Altri casi hanno coinvolto caricabatterie portatili (16), laptop (8) o telefoni cellulari (5). Le stesse compagnie aeree hanno certificato come tale materia possa rappresentare un serio rischio per l’incolumità dei passeggeri.