Inchiesta petrolio: M5s all’attacco: “Occultano trivellopoli”. La mozione: c’è un comitato d’affari

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M5s all’attacco sull’inchiesta potentina sul petrolio. Una delegazione del movimento è a Viggiano, centro di uno dei due filoni di indagine e accusa il governo di “occultare trivellopoli”. Il movimento chiede anche che venga subito calendarizzata la mozione di sfiducia che ha presentato. 

“Trivellopoli – ha detto Luigi Di Maio a Viggiano – è uno scandalo che in questo momento il Governo sta facendo di tutto per provare ad occultare”. Di Maio chiede la calendarizzazione della mozione.

I dettagli della mozione M5s – Sul presidente del Consiglio grava una “condotta gravemente omissiva, stante l’assenza di tempestivi provvedimenti governativi, generali ed astratti, volti a mettere in sicurezza, ex ante, il sistema Paese dagli esiti perniciosi della commistione di interessi pubblici e privati, che anzi sembra prosperare proprio negli ambiti che dovrebbero prevenirla”. Lo scrivono i senatori M5s nella mozione di sfiducia al governo dove, riguardo Renzi e del resto dell’esecutivo, si segnala ” una palese responsabilità politica in vigilando”. Non può, sostiene il M5s, “l’Italia proseguire ad avere un Governo le cui attività amministrative e normative, sono anche velatamente ravvisabili tra quelle riferite a interessi economici privati se non di persone legate da rapporti di varia natura a esponenti del Governo stesso”. In un estratto della mozione che il M5S presenterà domani in Senato e che potrebbe essere integrata da notizie di stampa che dovessero emergere domani, i 5 Stelle sostengono che “nel corso del suo mandato, il Governo ha adottato numerosi provvedimenti rivelatisi non solo idonei a configurare i profili tipici del conflitto di interesse in capo a esponenti governativi, ma funzionali a esigenze delle maggiori lobby economiche del Paese, quali quelle bancarie, finanziarie e petrolifere” e che “i fatti riportati nel presente atto dimostrano l’esistenza di comportamenti governativi sanzionabili sia sotto il profilo politico sia, ove confermate le risultanze di indagini in corso, sotto quello penale”. Nel mirino dei 5 Stelle, oltre responsabilità del ministro Boschi e il premier sui fatti oggetto di inchieste, c’è anche quella relativa al referendum sulle trivelle. “Considerato, infine che, in perfetta coerenza con l’attività governativa enunciata risulta, inoltre, la palese, oltreché illecita, volontà di sabotare politicamente il referendum abrogativo del 17 aprile 2016, concernente le operazioni di estrazione, produzione e stoccaggio di idrocarburi; visto l’articolo 94 della Costituzione e visto l’articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia nel confronti del Governo”.

   

M5s all’attacco sull’inchiesta potentina sul petrolio. Una delegazione del movimento è a Viggiano, centro di uno dei due filoni di indagine e accusa il governo di “occultare trivellopoli”. Il movimento chiede anche che venga subito calendarizzata la mozione di sfiducia che ha presentato. 

“Trivellopoli – ha detto Luigi Di Maio a Viggiano – è uno scandalo che in questo momento il Governo sta facendo di tutto per provare ad occultare”. Di Maio chiede la calendarizzazione della mozione.

I dettagli della mozione M5s – Sul presidente del Consiglio grava una “condotta gravemente omissiva, stante l’assenza di tempestivi provvedimenti governativi, generali ed astratti, volti a mettere in sicurezza, ex ante, il sistema Paese dagli esiti perniciosi della commistione di interessi pubblici e privati, che anzi sembra prosperare proprio negli ambiti che dovrebbero prevenirla”. Lo scrivono i senatori M5s nella mozione di sfiducia al governo dove, riguardo Renzi e del resto dell’esecutivo, si segnala ” una palese responsabilità politica in vigilando”. Non può, sostiene il M5s, “l’Italia proseguire ad avere un Governo le cui attività amministrative e normative, sono anche velatamente ravvisabili tra quelle riferite a interessi economici privati se non di persone legate da rapporti di varia natura a esponenti del Governo stesso”. In un estratto della mozione che il M5S presenterà domani in Senato e che potrebbe essere integrata da notizie di stampa che dovessero emergere domani, i 5 Stelle sostengono che “nel corso del suo mandato, il Governo ha adottato numerosi provvedimenti rivelatisi non solo idonei a configurare i profili tipici del conflitto di interesse in capo a esponenti governativi, ma funzionali a esigenze delle maggiori lobby economiche del Paese, quali quelle bancarie, finanziarie e petrolifere” e che “i fatti riportati nel presente atto dimostrano l’esistenza di comportamenti governativi sanzionabili sia sotto il profilo politico sia, ove confermate le risultanze di indagini in corso, sotto quello penale”. Nel mirino dei 5 Stelle, oltre responsabilità del ministro Boschi e il premier sui fatti oggetto di inchieste, c’è anche quella relativa al referendum sulle trivelle. “Considerato, infine che, in perfetta coerenza con l’attività governativa enunciata risulta, inoltre, la palese, oltreché illecita, volontà di sabotare politicamente il referendum abrogativo del 17 aprile 2016, concernente le operazioni di estrazione, produzione e stoccaggio di idrocarburi; visto l’articolo 94 della Costituzione e visto l’articolo 161 del Regolamento del Senato della Repubblica, esprime la propria sfiducia nel confronti del Governo”.