Industria culturale, proposte per il Sud dai giovani imprenditori

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Cresce il turismo in Campania ma la regione meridionale, nonostante la presenza di 214 siti culturali, di cui 11 Unesco, presenta ancora un potenziale inespresso. È quanto emerge dallo studio “Il patrimonio artistico e culturale italiano: Quali leve per riconquistare un primato internazionale” elaborato da PwC e presentato, oggi, nel corso di ImpresArte, l’appuntamento “Industria, cultura, creatività: Laboratorio Campania”, promosso dai Giovani Imprenditori di Confindustria e Ance regionali. La Campania, infatti, riesce ad attirare solo 4,6 milioni di visitatori, il 42% provenite dall’estero. Tra le mete più importanti della regione, spiccano la Reggia di Caserta e gli Scavi di Pompei. Il turismo, però, in Campania si afferma come uno dei settori in maggiore crescita: +3 per cento.

 “Il 2015 è stato caratterizzato da numeri molto positivi per il turismo e il 2016 è cominciato ancora meglio, soprattutto per la Campania – spiega Nunzia Petrosino, Presidente GI Confindustria Campania – Ma c’è ancora molto da fare. L’offerta turistica italiana e locale può e deve essere potenziata e incrementata e in questo gli imprenditori, soprattutto gli under40, possono offrire un concreto contributo. Si può fare tutelando e valorizzando le materie prime di cui siamo ricchi, i beni culturali, e investendo in ricerca e innovazione”. Sette le leve per lo sviluppo del comparto individuate dallo studio: allineamento agli standard europei per strutture ricettive, servizi e trasporti dedicati ad accogliere il crescente numero di arrivi di turisti internazionali; valorizzazione dei servizi aggiuntivi attraverso il completamento della gamma di servizi offerti e aumento della spesa media e dell’indice di penetrazione dei servizi aggiuntivi; istituzione di un modello organizzativo gestionale pubblico/privato efficiente ed efficace; creazione di un sistema di logistica e comunicazione che presenti i due siti in modo sinergico e li renda fruibili in modo integrato; azioni di marketing strategico e promozione attraverso l’utilizzo di canali digitali e dei social network per raggiungere una più vasta tipologia di clientela; organizzazione di eventi, sponsorship e co-branding grazie alla collaborazione con il settore privato; miglioramento del tasso di utilizzazione degli esercizi alberghieri in modo di allinearsi ai tassi internazionali. “Nel mondo il patrimonio culturale rappresenta un elemento fondamentale per lo sviluppo. – commenta Angela Verde, presidente Ance Campania – In Italia, purtroppo, non siamo riusciti a fare del nostro immenso patrimonio un polmone di ricchezza condivisa. Una risposta potrebbe venire da un’azione reticolare a supporto del turismo: creando su una rete di infrastrutture e rigenerazione urbana, di servizi e di attrattori perché i turisti arrivino, siano soddisfatti e tornino spesso”. Nel 2015, evidenzia lo studio, la Reggia di Caserta ha registrato circa 500mila visitatori e presenta un importante potenziale di crescita dei ricavi da biglietteria (con solo il 50% di visitatori paganti) e da servizi aggiuntivi, in calo dal 2008. 
Gli Scavi di Pompei hanno raggiunto circa 3 milioni di visitatori, con una significativa incidenza dei visitatori paganti (75% dei totali) ma con un limitato sviluppo dei servizi aggiuntivi. Un’integrazione dei siti in termini di trasporti e tour proposti potrebbe portare ad un notevole incremento delle visite. Per i Giovani Imprenditori: “Innovazione è la parola d’ordine per le imprese che operano nel settore dei beni culturali. – dice Susanna Moccia, presidente GI Unione degli Industriali di Napoli – Pompei e ImpresArte, anche grazie alle testimonianze aziendali, ha offerto l’occasione per valorizzare il ruolo delle tante startup che ogni giorno lavorano in questa direzione, anche nella provincia di Napoli”. A sottolineare il ruolo della Campania quale laboratorio per la sperimentazione di un percorso di valorizzazione degli attrattori culturali e delle aree prossime agli stessi è Antonio Giustino, presidente Giovani Acen, che aggiunge: “Abbiamo pensato a un concetto di rilancio del territorio innovativo che parte da interventi di valorizzazione degli attrattori culturali che innescano a loro volta un meccanismo di attivazione delle economie connesse al turismo ed alla cultura sul territorio”.