Industria marittima, la norma sull’autoproduzione scontenta gli armatori

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In foto Mario Mattioli

Profonda delusione di Confitarma per l’inserimento nel disegno di legge di conversione del Decreto Rilancio, approvato il 9 luglio dalla Camera dei Deputati, della norma che
rende impossibile agli armatori svolgere le operazioni portuali in autoproduzione. “Negare ai vettori marittimi questo diritto rappresenta una violazione del principio di
libera concorrenza”, dichiara Mario Mattioli, presidente di Confitarma. “Non solo – prosegue – nonostante l’emendamento e la proclamazione di uno sciopero nazionale marittimo-portuale, abbiamo manifestato, sia ai parlamentari sia alle organizzazioni sindacali, l’immediata disponibilità ad un confronto su tale delicato tema, che nulla ha a che vedere con la decretazione di urgenza per l’emergenza sanitaria che il Paese sta affrontando, al fine di trovare soluzioni condivise e senza forzature politiche”. A nulla sono valsi anche i pareri contrari del Governo, della Ragioneria Generale dello Stato e del ministero delle Finanze, che si fondano sulle stesse motivazioni di Confitarma e nei quali si ravvisa anche il rischio di una procedura di infrazione comunitaria con un conseguente danno erariale.