Piove o non piove, questo è il mio passo, tale è il modo di dire in campagna per puntualizzare che, una volta presa una decisione, è su quella sintonia che i protagonisti della sua esecuzione si sforzeranno a andare fino in fondo. Senza voler assolutamente peccare di tuttologia, quindi de hubris, non si può passare oltre senza quanto meno notare l’adozione di comportamenti similari degli addetti ai lavori, anche in costanza di presupposti fortemente divergenti.
La motivazione che ha fatto riportare dall’inizio del 2023 con azioni graduali ma ravvicinate temporalmente i tassi del dollaro fini a arrivare al livello più alto da oltre venti anni, ha preso il via, all’inizio dell’anno, da un fenomeno solo formalmente simile a quello che si andava estendendo nella Eurozona. Sarebbe dovuta servire, l’uso del condizionale è più che appropriato, quella manovra di politica monetaria, a ridurre il tasso di inflazione a un livello decisamente più basso di quello medio dell’epoca e allo stesso momento a livello pressoché paritetico di quello vigente nei paesi della EU. Quindi all’ aumento apportato dalla FED di due giorni fa dello 0,25 %, ieri ha fatto seguito quello della BCE di pari entità. Superfluo ricordare che l’inflazione in Europa prende spunto da tutt’altra motivazione rispetto a quella di Oltreatlantico, quindi il richiamo che viene spontaneo alla mente è quello che si pretenda di usare la stessa cura per due mali che in comune hanno solo la sintomatologia. Aggiungendo poi, che in un caso e nell’altro, la terapia non sta dando i risultati attesi e intanto continuano gli accanimenti terapeutici.
Quel che serve a inficiare questo atteggiamento, che il vero malato, l’Economia reale, perde colpi a briglia sciolta, è che non tiene nel dovuto conto quelli che sono i fondamenti della programmazione – attenti a non confonderla con la pianificazione – e il controllo, con animo sereno e predisposto a riconoscere, se e quando dovesse venir fuori una qualsiasi incongruenza, di ammetterlo con onestà e adottare i necessari quanto dovuti aggiustamenti. L’ Italia al momento gode di un abbrivio di non poco conto, tant’è che trova le porte spalancate in ogni consesso a cui partecipa di sua iniziativa o perché invitata. La sua classe politica deve affrettarsi a far tesoro di questa opportunità. Certi treni passano ogni tanti anni e devono essere ben condotti per evitare ogni pericolo di deragliamento. Agosto vedrà il Paese estremamente impegnato in tal senso, sia a livello nazionale, che comunitario, che mondiale. Buone vacanze a chi potrà concedersele e non saranno in tanti. C’è una di tali catastrofi che da sola vale quasi la somma di tutte le altre che le fanno da contorno nella foresta delle insidie più pericolose. A cascata segue tutto quanto ne deriva. E sarà già tanto se la lista dei problemi farà pausa a questo livello. Purtroppo nuove problematiche stanno dando fiato alle trombe, mentre di scrivere fine dopo la parola guerra non si percepiscono nemmeno le avvisaglie. Mentre insidie anche esse preoccupanti, come il rinnovo dell’accordo della Via della Seta a fine anno, cominciano già in questi giorni a mandare segnali inquietanti.E è ancora estate.