Inflazione: strumenti finanziari utili per proteggersi dall’aumento dei prezzi

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Sono diversi i termini finanziari con cui gli italiani hanno dovuto confrontarsi negli ultimi anni a causa delle diverse crisi economiche. Si è passati dal celebre Spread tra BTP italiani e BUND tedeschi, passando per recessione e arrivando, nei giorni più recenti, ad inflazione. Che cosa sia quest’ultima è presto spiegato: si tratta di un termine che indica l’aumento prolungato e generalizzato dei prezzi di beni e servizi con corrispondente diminuzione del potere d’acquisto della moneta in circolazione in un dato stato o continente. È il caso dell’euro e dell’Europa in questi mesi non semplici da affrontare per i cittadini, i quali, però, hanno delle armi a disposizione da non sottovalutare per potersi difendere dall’inflazione che li stringe nella morsa.

Anche perché, tenere il patrimonio fermo sul proprio conto corrente potrebbe provocare solo un’ulteriore perdita del potere d’acquisto di quest’ultimo. Ovviamente di fronte agli investimenti, il primo pensiero che potrebbe venire in mente è quello relativo alle possibili perdite nel breve periodo, derivanti dall’alta volatilità degli investimenti. Ma bisogna sempre avere una mentalità aperta in questo senso, pensando che a medio e lungo termine le perdite iniziali potrebbero essere non solo recuperate ma addirittura superate dai guadagni, salvaguardandosi così dall’inflazione. Ecco alcuni asset, allora, in cui potrebbe essere giusto investire in questo momento storico.

Investimenti nell’oro

Nei periodi di inflazione, investire in oro rappresenta spesso la via migliore di investimento, in quanto la parabola del suo valore tende ad essere ascendente in questi momenti. Ad oggi, infatti, ci si trova di fronte ad una maggiorazione di circa il 15% sul suo valore nominale. Inoltre, rispetto a chi crede che la vera frontiera dell’investimento sia il settore immobiliare, si può tranquillamente affermare che dal 2001 ad oggi, il valore dell’oro è cresciuto con maggior costanza e migliori risultati in termini di prezzo rispetto agli immobili.

Non tutti sanno, poi, che l’Italia, dopo USA, Germania e Fondo Monetario Internazionale, rappresenta la quarta riserva di oro più grande del Pianeta, avendo poco meno di 2500 tonnellate a disposizione. Esistono, infine, due modi per poter investire in oro. Il primo è quello fisico, ossia acquistare monete da collezione o lingotti. Il secondo è quello finanziario, tramite ETC, Fondi comuni di investimento, Azioni di aziende aurifere o EFT. In questo caso non si avrà fisicamente il metallo prezioso in mano, ma si sarà in gradi di essere esposti al suo prezzo, guadagnando o perdendo a seconda delle variazioni del prezzo dell’oro.

Investimenti in azioni

Altra via di investimento molto gettonata è quella delle azioni, ossia quelle parti unitarie in cui il capitale di una società per azioni è suddiviso. Quando si acquista un’azione, quindi, si diventa proprietari in tutto e per tutto di un pezzetto di azienda, comprendendo diritti e oneri. Le azioni, poi, possono essere di due tipi: quotate, ossia presenti nei listini della borsa e, per questo motivo, più facilmente acquistabili e vendibili a prezzo di mercato. Non quotate, invece, sono quelle più complicate da vendere.

Anche il mercato azionario si è rivelato nel tempo più affidabile e performante di quello immobiliare, ma per investire in azioni è sempre bene farsi aiutare da chi ne sa più di noi, in quanto è ottimo poter diversificare il proprio portafoglio finanziario, magari non acquistando solo azioni in generale o quelle di una singola società.

Investimenti in bond inflation linked

Infine, esistono alcuni strumenti finanziari che consentono di effettuare investimenti non puntando sul tasso fisso, che solitamente non riesce ad avere risultati soddisfacenti in termini di protezione dell’investitore nei periodi di inflazione>. Questi strumenti si traducono in alcune obbligazioni, come ETF o fondi comuni di investimento, che sono specializzate nel comparto bond inflation linked e che storicamente riescono a performare molto bene quando si è in fasi di espansione economica come quella attuale. Viceversa, in caso di recessione, è preferibile affidarsi a obbligazioni a tasso fisso.

Etimologia del termine “Inflazione”

La parola “Inflazione” trae la propria origine dalla lingua latina e più in particolare deriva dal termine “inflatio”, che è il participio passato del verbo “inflare”, composto da “in” (che significa “dentro”) e “flare” (che significa “soffiare”). Originariamente la parola “inflazione” veniva utilizzata nel settore medico per rappresentare il processo di gonfiore o aumento di volume di un organo o di una parte del corpo. A partire dal XIX secolo, poi, ha iniziato ad assumere il significato di “aumento dei prezzi” ma solamente dopo il ‘900, con l’avvento delle economie monetarie (all’interno delle quali il denaro gioca un ruolo essenziale come mezzo di pagamento e scambio), tale termine ha assunto il significato che conosciamo oggi.