Inizia oggi un lungo fine settimana, non di paura ma di attesa

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In tanti anni passati in buona parte a cercare di migliorare le proprie condizioni di vita, l’umanità ha pensato spesso, molte volte in buona fede, che l’ambiente avrebbe concesso di fare tutto e anche di più sulla sua superficie, nel sottosuolo e sopra e sotto le sue parti liquide.Uno sguardo a 360° e un arco temporale di diverse migliaia di anni possono essere di buon aiuto per chi voglia avventurarsi in un viaggio con la mente in tale nicchia dell’ universo. L’umanità, a tutte le latitudini, si è dovuta confrontare in tante maniere con l’ambiente che la circonda, quindi ha dovuto prendere per il loro verso le piene del Nilo quella che popolava l’Egitto, le glaciazioni che permettevano di passare da una sponda all’ altra del Mar Baltico gli eschimesi, così continuando a lungo nell’ elencazione. In tempi più recenti l’approccio dell’uomo con gli elementi che il creato gli ha messo a disposizione, ha dato una svolta spesso radicale al legame che, più o meno, li tiene uniti con il buono e il cattivo tempo. Una delle testimonianze ancora oggi visibili, valide e funzionanti, sono gli acquedotti e le altre opere di regimazione delle acque, per esempio terme, al fine di trarre benefici per gran parte della popolazione. In più, stando attenti nel realizzarle a usare tecniche oltre che funzionali per i materiali usati anche per l’habitat.

Un solo esempio: i canali degli acquedotti, disposti di seguito con una pendenza oltremodo ridotta, in modo che l’acqua che scorreva dentro di essi provocasse il minor consumo delle superfici. Con l’amaro nel cuore si deve ammettere che già da un po’ quelle perle della tecnologia sono state messe in disuso e uno dei tanti effetti negativi prodotti dal comportamento sopra citato nel Paese si è talmente esteso con reazioni  catena che di 100 litri di acqua immessi nelle conduttore solo 60 arrivano alle utenze regolari. È inutile aggiungere altro perché il modo di gestire le risorse del sottosuolo costituisce la gran parte dell’argomento risorse naturali, sfruttate in quantità molto inferiori a quanto si potrebbe.

Quindi le attese, quelle di eventi nazionali e esteri, si ripropongono proprio di questi tempi ormai prossimi a quello dell’ accensione delle caldaie per il riscaldamento. Il Governo fa da portavoce dell’ENI e informa gli italiani che quell’ avvio del riscaldamento ormai prossimo può contare alla partenza su scorte ricostituite quasi al 100%.

Purtroppo è una verità dimezzata che tiene tutti sui carboni ardenti: i prezzi sono sempre più derivanti da accomodamenti politici, quindi dall’anno scorso a oggi poco o niente è cambiato. Ci sono a vista le elezioni americane, oramai è questione di giorni: e poi? Si riuscirà o meno a evitare di addossare il cattivo funzionamento della Cosa Pubblica a altri, chiunque essi siano, purché non attivi nell’attuale compagine di Governo? Si può, solo che dopo quanto sta succedendo, quanti sono sotto tiro non mollino la presa. Se malauguratamente si avesse sentore di ciò, questo fine settimana sarebbe corredato da angoscia, oltre che da apprensione. Pertanto c’è la scusa per goderselo minuto per minuto. A scanso di delusioni.