Innovazione, se la scienza precede la tecnologia

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E’ sempre di moda nel Bazar delle Follie il sostenere che la scienza preceda la tecnologia. Il punto di vista accettato e proclamato è che la scienza spiega e predice fenomeni naturali, sociali ed economici, mentre la tecnologia è l’applicazione pratica della scienza, e si avvale di tecniche, strumenti e macchine per risolvere i problemi che la scienza ha illustrato e predetto. I sostenitori della priorità della scienza affermano che i casi in cui la tecnologia conduce a scoperte scientifiche sono accidentali. In generale, la scienza non può che venire prima della tecnologia giacché la comprensione dei principi scientifici è alla base della loro applicazione pratica. Al Bazar non hanno voce quanti, al contrario, affermano che le profonde intuizioni scientifiche sono frutti che cadono dall’albero del cambiamento tecnologico. E sono appena percettibili le voci di coloro che vedono nella scienza e nella tecnologia una coppia che danza all’unisono, mano nella mano. In modo ciclico, talvolta è la scienza a guidare la danza; talaltra, è vero il contrario. Al Bazar, insomma, non è in discussione la sequenza lineare ‘scienza-tecnologia-innovazione’. Che sia la scienza o la tecnologia ad avviare il processo che poi sboccherà nell’innovazione imprenditoriale, tutto dipende dal processo spontaneo d’interazione tra gli esseri umani, sempre che il loro agire non sia limitato da leggi e consuetudini sociali. La tecnologia si autorganizza creando l’ambiente che poi la scienza esplorerà. Alla stampa Gutenberg applica tecniche e strumenti impiegati in altri settori – dal punzone dell’oreficeria al torchio per la produzione di vino. Questa contaminazione è l’inizio di un lungo processo d’ideazione e sviluppo di una varietà di strumenti di comunicazione, oggetto di studi di un’apposita disciplina che si occupa dell’insieme degli artefatti umani e delle tecnologie che agiscono da media – nel senso di messaggio per comunicare e interagire tra esseri umani che gli è stato attribuito dal sociologo canadese Marshall McLuhan (1991-1980). Altri esempi significativi sono i fratelli Wright, pionieri dell’aviazione, e Guglielmo Marconi, pioniere delle trasmissioni radio a lunga distanza. In tempi più recenti, la tecnologia del computer ha aperto la porta della scienza informatica che in inglese prende proprio il nome del computer – “computer science”. Allora, perché tanto si ostina nella sua convinzione il mondo del Bazar? C’è il sospetto che, fermi nella loro sicurezza, i titolari di fondi pubblici per la ricerca possano sempre giustificare le risorse loro assegnate dalla mano pubblica, e chiederne sempre di più.

piero.formica@gmail.com