Inps: Cazzola, ‘Tridico? Istituto ha bisogno di persone più sperimentate’

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Roma, 20 feb. (Labitalia) – “Non conosco il professor Pasquale Tridico e non sono in grado di giudicarlo come amministratore di un ente importante come l’Inps, che entra in tutte le case e i posti di lavoro degli italiani (e non solo)”. E’ la premessa che pone con Adnkronos/Labitalia, Giuliano Cazzola, uno dei massimi esperti di previdenza italiana e soprattutto grande conoscitore della macchina previdenziale (è stato presidente dei collegi dei sindaci di Inpdap, prima, e di Inps, poi), parlando di quello che dovrebbe essere il nuovo commissario dell’Inps.

Ma, avverte Cazzola, “conosco l’Istituto (compresi gli enti che sono stati incorporati nel ‘gigante’ di via Ciro il Grande) perché vi ho trascorso, svolgendo ruoli importanti, ben 13 anni della mia vita”. “Ho conosciuto tanti presidenti dell’Inps, sia di designazione sindacale, quando questa era la regola, sia nominati dal governo”, ricorda. “Sulla base della mia esperienza, posso solo dire che, in un momento come questo, l’Istituto avrebbe avuto la necessità di essere diretto da persone più sperimentate, i cui nomi erano circolati, come Alberto Brambilla (che non è soltanto uno dei più importanti esperti di previdenza del Paese, ma che ha già fatto parte del cda dell’ente) o come Mauro Nori che è stato a lungo direttore generale, dopo aver ricoperto altre funzioni dirigenziali di importanti settori”, dice Cazzola.

“Pasquale Tridico, che dovrebbe essere nominato commissario dell’Inps, sarà affiancato, e per questo dovranno modificare il decreto, da un vicepresidente di conio leghista. E’ un’operazione di potere inedita, anche se ci consente di sperare che si tratterà di una persona con maggiore esperienza” dice ancora Giuliano Cazzola, esperto di previdenza e per molti anni già presidente dei collegi dei sindaci di Inpdap, prima e di Inps, poi.

“L’Inps è un centro di potere enorme, ad esso fanno capo -ricorda Cazzola- tutti i settori del welfare riguardanti le pensioni, le altre prestazioni previdenziali rivolte alla famiglia, alle indennità di malattia e di maternità, alla protezione dell’occupazione (Cig, Naspi, ecc.), al sistema degli sgravi contributivi per le imprese, con flussi, in entrata e in uscita, superiori a 500 miliardi l’anno”.

“Per questi motivi, amministrare l’Inps è come maneggiare il tritolo sotto gli occhi di tutti, sempre sottoposti a un quotidiano controllo popolare che non ammette errori e ritardi. Auguro al professor Tridico di non distrarsi. Anche se la sua creatura fallirà, come immagino, ciò avverrà nel passaggio successivo a quello dell’Inps: quando la mano passerà al guru del Mississippi, ai centri per l’impiego e alla pletora dei navigator, esperti d’inesperienza”, conclude Cazzola.

Per Giuliano Cazzola, poi l’eventuale nomina di Pasquale Tridico a commissario dell’Inps avrebbe un significato ben preciso. Vorrebbe dire, che “si è voluto affidare al professor Tridico la custodia della sua creatura, il reddito di cittadinanza, magari con un preciso mandato: quello di far arrivare comunque le prestazioni prima delle elezioni di maggio”, aggiunge Cazzola.