Integration League, i rifugiati si fondono nelle comunità locali grazie alla Lega Pro

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di Francesco Garibaldi

Il calcio sbarca nel campo dell’inclusione con la Integration League, nuova iniziativa promossa da Lega Pro con il supporto dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR) e Project School e cofinanziata dall’Unione Europea, che unisce, pallone tra i piedi, rifugiati e comunità locali di tutta Italia con un torneo misto.
Integration League coinvolgerà, mixandoli, cittadini italiani e rifugiati, richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea, hanno aderito 8 club della Lega Pro, dalla Lombardia alla Puglia: Ancona, Fidelis Andria, Cesena, Feralpisalò, Virtus Francavilla, Monopoli, Potenza, Reggiana.
Con questo mini-campionato sale alla ribalta una progettualità che, ancora una volta, fa emergere la straordinaria capacità dei club di Serie C di essere vicini ai territori e di dare risposte concrete alle comunità, dando rilevanza pratica ad una capacità di inclusione finora inespressa e sfruttando il gioco del calcio come nuovo modello di integrazione per dare un senso di normalità. Farlo mettendo al centro le persone, soprattutto chi vive in condizioni di difficoltà, rappresenta una formidabile opportunità per sviluppare nuove amicizie, sentendosi sicuri e, soprattutto, accolti.
All’interno di una perfetta azione di integrazione a livello di sistema, la Integration League vedrà quindi la formazione di 8 squadre, composte da 16 giocatori (8 cittadini italiani e 8 rifugiati), richiedenti asilo, titolari di protezione sussidiaria e temporanea, di sesso maschile residenti o domiciliati nelle città dei club di Lega Pro aderenti. Le squadre si alleneranno per 5 mesi nelle strutture messe a disposizione dai club per poi competere tra loro in un vero e proprio torneo di 15 partite, giocandosi il titolo nella finale decisiva da disputare in un importante stadio italiano.
Oltre agli allenamenti dei vari team, all’interno del progetto saranno organizzate anche altre attività collaterali con obiettivi formativi e di sensibilizzazione sui temi dell’inclusione e della diversità che coinvolgeranno le istituzioni locali, i centri sportivi giovanili e le scuole.
Integration League “fa scopa” con l’attività che fin dal 2005 la FIGC – Federazione Italiana Giuoco Calcio svolge con il “Progetto Rete!”, con cui oltre 3.000 minori stranieri non accompagnati accolti nei Progetti SPRAR/SIPROIMI (Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati) di tutta Italia compiono un passo decisivo verso l’inclusione nel nostro Paese attraverso il calcio, dimostrando che a far vincere la partita della convivenza e valorizzazione reciproca nella società non sono il razzismo e la denigrazione del nuovo, dello straniero e del diverso, bensì – anche attraverso lo sport più seguito del Paese – la sua integrazione ed inclusione.