Intesa Sanpaolo per il 2023 prevede un significativo aumento del risultato della gestione operativa, derivante da una solida crescita dei ricavi trainati dagli interessi netti (interessi netti attesi pari a ben oltre 14 miliardi di euro nel 2023 e in ulteriore crescita nel 2024 e nel 2025) e da un continuo focus sul cost management, e un forte calo delle rettifiche di valore nette su crediti, con una conseguente crescita dell’utile netto a oltre 7,5 miliardi di euro. L’attuazione del Piano di Impresa 2022-2025 procede a pieno ritmo e le iniziative industriali chiave sono ben avviate, con una prospettiva di utile netto per il 2024 e il 2025 superiore a quello previsto per il 2023. Si prevede una forte distribuzione di valore: payout ratio cash pari al 70% dell’utile netto consolidato per ciascun anno del Piano di Impresa; l’odierno consiglio di amministrazione ha deliberato un acconto dividendi cash da distribuire a valere sui risultati del 2023 pari a circa 2,6 miliardi di euro, in distribuzione a novembre; ulteriore distribuzione per il 2023 da quantificare quando verranno approvati i risultati annuali, nei primi giorni di febbraio 2024; eventuale ulteriore distribuzione per il 2024 e il 2025 da valutare anno per anno. Si prevede una solida patrimonializzazione, con un Common Equity Tier 1 ratio a regime – confermando l’obiettivo superiore al 12% nell’orizzonte del Piano di Impresa 2022-2025.
Il consiglio di amministrazione di Intesa Sanpaolo ha deliberato inoltre la distribuzione di 14,40 centesimi di euro per azione come acconto dividendi a valere sui risultati del 2023. Più precisamente, il Cda ha deliberato la distribuzione di 2,63 miliardi, risultante da un importo unitario di 14,40 centesimi di euro per ciascuna delle 18.282.798.989 azioni ordinarie. L’acconto dividendi per azione è pressoché raddoppiato nel 2023 rispetto al 2022 salendo da 7,38 a 14,40 centesimi di euro, importo che corrisponde a un rendimento (dividend yield) pari al 5,7%
L’esposizione verso la Russia diminuita dell’80%
Intesa Sanpaolo ha ulteriormente ridotto l’esposizione verso la Russia, diminuita di circa l’ 80% (2,9 miliardi di euro) rispetto a fine giugno 2022 e scesa sotto lo 0,2% dei crediti a clientela complessivi del gruppo. I crediti cross-border verso la Russia sono in larga parte in bonis e classificati a Stage 2.
Supporto all’economia reale, 44 miliardi di nuovo credito
Intesa Sanpaolo, nei primi nove mesi dell’anno, “ha fornito un solido supporto all’economia reale con circa 44 miliardi di euro di nuovo credito a medio-lungo termine”. Ventinove miliardi in Italia, di cui circa 26 miliardi erogati a famiglie e piccole e medie imprese; 2.800 aziende italiane riportate in bonis da posizioni di credito deteriorato nei primi nove mesi del 2023 e 140.000 dal 2014, preservando rispettivamente 14.000 e 700.000 posti di lavoro.
Accelerazione in Piazza Affari dopo i conti dei 9 mesi, +1,6%
Intesa Sanpaolo accelera in Piazza Affari dopo i conti dei primi 9 mesi chiusi del 2023 con un utile netto di 6,122 miliardi di euro, in crescita dell’85,3% rispetto ai 9 mesi 2022, trainato dagli interessi netti. Dopo una mattinata all’insegna della cautela il titolo segna un rialzo dell’1,6% a 2,56 euro.