“Io sono qui”: Sud, i ragazzi dei quartieri a rischio diventano videoreporter

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Duecento ragazzi dai 14 ai 18 anni, che frequentano 8 istituti superiori di quartieri periferici o difficili di altrettante città delle quattro regioni meridionali obiettivo convergenza, Campania, Puglia, Calabria e Sicilia. E’ a loro che guarda “Io sono qui”, il progetto che l’Autorità l’Autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’Associazione Visionair metteranno in campo a partire da domani e per i prossimi dodici mesi a Palermo, Catania, Taranto, Bari, Cosenza, Gioia Tauro, Capua, Napoli. Città, Regioni in cui il problema della legalità è spesso connesso prima di tutto all’alta dispersione scolastica che nel 2013 ha registrato, a fronte di una percentuale nazionale del 17 %, tassi pari al 25,8% in Sicilia, 22,2% in Campania, 19,95% in Puglia e 16,4% in Calabria. “Io sono qui” sottolinea l’appartenenza dei giovani coinvolti a territori che spesso vengono collegati a varie forme di illegalità diffusa, un titolo che è anche un appello da parte dei giovani stessi: io sono qui, sono una persona, non uno stereotipo legato alla cronache del mio quartiere. Per ogni città è stata scelta una scuola di un quartiere a rischio: a Napoli, ad esempio, il progetto si svolgerà nell’Istituto Tecnico Isabella d’Este Caracciolo, alla Sanità, quartiere che in questi mesi è stato purtroppo al centro delle cronache proprio per episodi criminosi commessi da giovanissimi. Il progetto porterà i ragazzi a utilizzare i new media: insieme ai tutor, i ragazzi realizzeranno dei servizi di taglio giornalistici o dei documentari o delle docufiction su temi di interesse come il racconto del fenomeno del bullismo, ma anche quello degli ultras o di illegalità e reportage su fatti e condizioni di vita nel loro quartiere. I giovani formeranno delle vere e propria redazioni che lavoreranno attraverso laboratori, della durata complessiva di 40 ore. Il progetto sarà lanciato domani a Napoli alle 10.30 alla Fondazione San Gennaro. All’evento partecipranno, tra gli altri, Matteo Piantedosi, vice capo Polizia di Stato; Vincenzo Spadafora, Garante per l’infanzia e l’adolescenza; Vincenzo De Luca, presidente della Regione Campania; Luigi De Magistris, sindaco di Napoli; Antonio Loffredo, parroco del quartiere Sanità. Una volta completate, le opere avranno un’importante vetrina nella prossima edizione del GiffoniFilm Festival, il progetto si concluderà con un grande evento finale che si svolgerà a Roma nel novembre 2016 nella sede del Senato.