Io speriamo che me la cavo. Chi lo dice? La gente

Se il premier Draghi la notte tra giovedì e venerdì, dies irae, riuscirà a dormire oppure no, non è facile immaginare. Il Principe di Condè, di manzoniana memoria, la notte che precedette la decisiva battaglia di Rocroi, riuscì a prendere sonno. Certamente dormiranno male, se non trascorreranno la notte in bianco, gli italiani, almeno quelli di loro che hanno coscienza di quali rischi al suo interno stia correndo il Paese, oltre quelli che lo accomunano agli altri membri della Ue. Vuole un detto napoletano che il guappo spesso muoia per mano del fesso. Il guappo, per ipotesi, è inflessibile nel suo comportamento deviato, però è intelligente e può pretendere un ruolo di comando. Di conseguenza è preso di mira da chi, di spessore molto minore, ambisce a togliergli la sedia da sotto, rinunciando a dialogare, conscio di non avere la statura la statura necessaria a farlo. Depurato di ogni connotazione negativa, l’attentato alla stabilità del governo per la giornata di venerdì appare innegabilmente ordito con lo stesso animo. Quanto sta accadendo ricorda la trama del film Sfida all’O.K. Corral, nelle sale a metà degli anni ’50. Lo sceriffo del villaggio viene infastidito a lungo da una banda di mezze tacche. Sopporta fin quando gli riesce, dopodiché fa fuori tutti i suoi componenti. Quindi getta ai cactus la stella e abbandona il campo per trasferirsi altrove. Nel caso dell’esecutivo vigente l’esecuzione…sarà sostituita da un suicidio di massa e il suo Capo avrà senz’altro nuove cose da fare, certamente in ambienti meno malsani. In effetti ancora una volta si è verificato quanto si fantasticava nel Medioevo: l’Homunculus, piccolo uomo in latino, quaquaraquà in siciliano, presente in opere letterarie importanti come il Faust e Frankenstein, fini con l’appartenere all’immaginario collettivo come l’esatto opposto del folletto: cattivo e maligno. Si ha notizia della sua origine dagli scritti di Paracelso, conosciuto alchimista del ‘600. Egli diceva che fosse possibile ottenere in vitro una forma di vita umana, seppure molto elementare, senza anima ma piena di spiriti diabolici, inculcatile all’origine da Lucifero o dai suoi simili. Si procedeva mettendo in un’ampolla secrezioni umane su sterco di cavallo. Non è necessario alcun commento e quindi al Capo del Governo non resterà che recitare un immeritato mea culpa aver tenuto in seno qualcosa ancora peggiore di un nido di serpenti.
Chi invece dovrebbe fare lo stesso gesto di Cincinnato è Conte. Fin dall’inizio della sua avventura, il docente politico per caso di Grumo Appula, località pugliese dove la pastorizia è il fulcro dell’economia, fu giudicato inadeguato allo scopo, da molti ma non abbastanza italiani. In una memorabile riunione settimanale dei Coltivatori Diretti, il commento più riportabile della sua discesa in campo da parte degli agricoltori presenti fu :”Non è polso suo”, che per gli inurbati vale:”Non è all’altezza del compito”. Possono servire a chiarire meglio, anche se si è capito bene che panni vesta certa goliardia politica fuori tempo e luogo, alcuni fattarielli, in realtà fatti salienti, dell’Italia repubblicana al suo esordio. Il primo, che tocca da vicino questo Sannio, riguarda uno scambio di lettere, a metà del secolo scorso, tra l’Avvocato Raffaele De Caro e il Professor Luigi Einaudi, primo presidente della Repubblica, Liberali con l’ iniziale maiuscola. Il Professore rispose a una proposta contenuta in una missiva dell’avvocato dicendo che, pur non condividendola in pieno, l’ accettava, per il bene del partito e della patria. Cosi facendo aveva legittimato l’uso dell’ordine di scuderia anche all’interno dei partiti politici. Che sappia almeno cosa sia un ordine di scuderia un determinato manipolo di scappati di casa che da di matto, meglio di scemo, all’ interno della maggioranza di governo, è difficile crederlo.Non molti anni dopo, segretario del Pci Enrico Berlinguer, alla scuola di politica di quel partito dove si formavano i dirigenti, stando il più delle volte il loro grado di scolarizzazione nella parte bassa del relativo indice, veniva insegnato di uscirsene da situazioni che andassero oltre la loro preparazione dicendo: “non capisco ma mi adeguo”. Dimostravano così di avere un’onestà intellettuale di tutto rispetto. Non occorre aggiungere altro se non che l’Italia è ormai prossima a fare una figuraccia non solo con i partners europei ma con l’ intero resto del mondo. Quasi sicuramente tutto il lustro che Draghi, con le forze corrette di parte dei componenti del suo governo, è riuscito a mettere insieme, che non è poco, andrà a finire tra le ortiche. Di questi tempi non sarà come un refolo di vento ma come una tempesta, per di pìù di quelle al buio, non solo perché di notte.
Anni fa l’Avvocato Giovanni Agnelli, che fu anche senatore a vita, ebbe a dire che l’Italia, così come governata in quel particolare momento, si stava avvicinando pericolosamente a trovarsi al comando personaggi quantomeno incapaci, se non proprio discutibili. Se questi riesce a vedere da dove sta quanto sta succedendo, come minimo penserà di essere stato più che ottimista. Da notare che il personaggio aveva un vissuto che gli permetteva di dire la sua anche in politica, se è vero, come è vero, che Kissinger, quando era Segretario di Stato degli USA, nell’adempimento del suo incarico, prima di raggiungere Palazzo Chigi, faceva tappa al Lingotto per annusare che aria tirasse da queste parti. Tutta la negatività appena descritta può essere attenuata ,almeno in parte, da una riflessione. In altre realtà e altre latitudini, quanto sta accadendo al Paese  sarebbe un ottimo terreno di coltura perché attecchisse la mala pianta di un golpe. Non c’è da temere, per realizzare tali imprese, per quanto esecrabili siano da considerare, occorrono Uomini. La U maiuscola è usata per non ricorrere a espressioni meno salottiere. Non sarà tale probabilità che turberà il sonno degli italiani, tutti, né questa notte né quelle a venire. Mancano da tempo, e meno male, personaggi all’altezza del compito e, per fortuna, non se ne intravedono all’orizzonte. In attesa che arrivi domani, parafrasando il titolo di un vecchio film, agli italiani non resta che piangere, anche se per molti saranno lacrime di coccodrillo.