Iraq: alla Trevi appalto diga Mosul

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(ANSA) – BAGHDAD, 2 FEB – La Trevi, di Cesena, si è aggiudicata l’appalto per la diga di Mosul, in Iraq. Lo ha reso noto il portavoce del governo iracheno, Saad al-Hadithi, spiegando che si tratta del contratto per il rinnovo e la manutenzione dell’opera, dal valore di 230 milioni di dollari.
    Nei giorni scorsi si era tornato a parlare della diga sul fiume Tigri, dopo che un alto responsabile militare americano in Iraq aveva ribadito i timori di Washington per l’eventuale crollo della struttura, costruita nel 1980. Sin dal 2007 le autorità americane e irachene hanno lanciato allarmi sui pericoli di cedimenti della diga, che si trova a poche decine di chilometri dall’area controllata dall’Isis e che dall’anno scorso è in mano alle forze curdo-irachene. Matteo Renzi in dicembre ha annunciato la disponibilità dell’Italia a inviare 450 militari italiani per difendere la diga. E oggi l’ANSA ha appreso da fonti diplomatiche che l’Italia che il governo italiano e quello iracheno stanno ancora trattando il loro invio.
   

(ANSA) – BAGHDAD, 2 FEB – La Trevi, di Cesena, si è aggiudicata l’appalto per la diga di Mosul, in Iraq. Lo ha reso noto il portavoce del governo iracheno, Saad al-Hadithi, spiegando che si tratta del contratto per il rinnovo e la manutenzione dell’opera, dal valore di 230 milioni di dollari.
    Nei giorni scorsi si era tornato a parlare della diga sul fiume Tigri, dopo che un alto responsabile militare americano in Iraq aveva ribadito i timori di Washington per l’eventuale crollo della struttura, costruita nel 1980. Sin dal 2007 le autorità americane e irachene hanno lanciato allarmi sui pericoli di cedimenti della diga, che si trova a poche decine di chilometri dall’area controllata dall’Isis e che dall’anno scorso è in mano alle forze curdo-irachene. Matteo Renzi in dicembre ha annunciato la disponibilità dell’Italia a inviare 450 militari italiani per difendere la diga. E oggi l’ANSA ha appreso da fonti diplomatiche che l’Italia che il governo italiano e quello iracheno stanno ancora trattando il loro invio.