Istat: al Sud e nelle isole il reddito è due terzi di quello del Nord

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Nel 2013, le famiglie residenti in Italia hanno percepito un reddito disponibile netto pari in media a 29.473 euro, circa 2.456 euro al mese. Tuttavia, poiché la distribuzione dei redditi è asimmetrica, la maggioranza delle famiglie ha conseguito un reddito inferiore all’importo medio. Se si calcola il valore mediano, ovvero il livello di reddito che separa il numero di famiglie in due metà uguali, è possibile affermare che il 50% delle famiglie residenti in Italia ha percepito un reddito non superiore a 24.310 euro (2.026 euro al mese). E’ quanto si legge nel report “Reddito e condizioni di vita” dell’Istat, relativo al 2014. Nel 2013, il reddito netto familiare è rimasto stabile rispetto all’anno precedente (sia in media, sia in mediana); tenuto conto dell’errore campionario (0,5%), l’aumento osservato in termini nominali, pari a circa lo 0,6% per la media, non è infatti statisticamente diverso da zero; tenendo conto della dinamica inflazionistica (che nel 2013 è stata pari all’1,1%), il reddito risulta stabile anche in termini reali. Tale stima, riferita al 2013, fa quindi riferimento a oltre un anno fa; le uniche informazioni disponibili riguardanti la dinamica reddituale nel 2014 sono quelle diffuse da contabilità nazionale e mostrano un leggero aumento in termini di ammontare e una sostanziale stabilità in termini pro capite.

La distribuzione territoriale

I redditi mediani più elevati si osservano per le famiglie settentrionali; quelle che vivono nel Centro e nel Mezzogiorno mostrano livelli pari, rispettivamente, al 95% e al 75% di quello delle famiglie residenti al Nord. Il reddito mediano, oltre che nel passaggio da Sud a Nord, cresce all’aumentare del numero di percettori e dipende dalla tipologia della fonte principale. Tra le famiglie monoreddito è pari a 16.690 euro, più di un terzo di quello percepito dalle famiglie con tre o più percettori (44.900 euro). Il reddito mediano ammonta a 29.527 euro tra le famiglie con fonte principale da lavoro dipendente, valore che scende a 28.460 euro per quelle con reddito da lavoro autonomo e a 19.441 euro per quelle che vivono prevalentemente di pensione o trasferimenti pubblici. Gli anziani soli hanno un reddito mediano di 14.264 euro (poco più di mille euro mensili), di circa 3 mila euro inferiore a quello dei single in età attiva (17.466 euro); anche le coppie con persona di riferimento anziana percepiscono un reddito mediano più basso rispetto a quello delle coppie più giovani (23.934 contro 30.903 euro). Il reddito mediano delle coppie con tre o più figli è pari a 34.894 euro ed è più basso di quello osservato sia per le coppie con un solo figlio (35.284 euro), sia per quelle con due (35.046 euro). Tale risultato è dovuto alla maggiore diffusione delle famiglie con almeno tre figli nelle regioni meridionali, dove i redditi sono mediamente più bassi.

Composizione dei nuclei familiari

Le famiglie monogenitore, composte in media da 2,46 componenti, presentano valori di circa 10 mila euro inferiori a quelli delle coppie con figli: nel 2013, il 50% di queste famiglie ha avuto a disposizione meno di 24.470 euro. Più elevato è infine il reddito delle famiglie di altra tipologia (31.009 euro), composte in media da 3,24 componenti. Il reddito delle famiglie dipende dal numero e dalle caratteristiche socio-demografiche dei componenti (sesso, età, titolo di studio, condizione professionale), in particolare del principale percettore di reddito. Il reddito mediano cresce all’aumentare dell’età del principale percettore e raggiunge il valore massimo quando quest’ultimo ha tra i 55 e i 64 anni (29.526 euro) per decrescere dall’età pensionabile in poi (19.189 euro). Il reddito familiare cresce anche all’aumentare del livello di istruzione del principale percettore: le famiglie di laureati percepiscono mediamente oltre 36 mila euro, cifra più che doppia rispetto a quella delle famiglie dove il principale percettore ha un titolo di studio basso o non ne possiede nessuno (16.683 euro). Le famiglie con principale percettore donna (in media composte da 1,79 componenti) sono costituite in maggioranza da anziane sole o da monogenitori e hanno un reddito mediano inferiore di circa un terzo rispetto a quello delle famiglie con a capo un uomo, composte in media da 2,64 componenti (18.686 euro contro 27.639 euro). La stima del valore del reddito comprensivo dell’affitto imputato è più elevato tra le famiglie residenti nella provincia autonoma di Bolzano, in Lombardia e in Emilia Romagna ed è più basso in Calabria, Campania, Molise e Sicilia.

Istat: a rischio povertà quasi la metà dei residenti al Sud