Istat, rallenta la mobilità interna: saldo negativo nelle regioni del Sud

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Nel 2015 i trasferimenti di residenza nell’ambito dei confini nazionali scendono, dopo 12 anni, sotto il livello del milione e 300 mila, registrando una contrazione di circa il 3% sul 2014. Prosegue dunque il processo di rallentamento delle migrazioni interne che, avviato nel 2013, è da collegare all’evoluzione del mercato occupazionale, nel contesto complessivo di un Paese alle prese col superamento delle difficoltà determinate dalla recessione economica. E’ quanto emerge dalle stime per il 2015 degli indicatori demografici dell’Istat. I trasferimenti tra Comuni comportano un saldo migratorio quasi sempre positivo per le regioni del Nord. In termini relativi, nel Nord-est il primato spetta al Trentino-Alto Adige (+1,8 per mille) e all’Emilia-Romagna (+1,7 per mille), nel Nord-ovest alla Lombardia (+1 per mille). Nel Centro la regione che fa registrare un saldo positivo rilevante è la Toscana (+1,1). Infine, il saldo è negativo in tutte le regioni del Mezzogiorno, in particolare in Calabria (-3,4), Basilicata (-3,3) e Campania (-3,1).

Campania la regione più giovane
Gli indicatori di carico strutturale della popolazione confermano che all’1 gennaio 2016 il processo d’invecchiamento prosegue inesorabile il suo cammino. L’indice di dipendenza strutturale cresce in un anno dal 55,1 al 55,5%, quello di dipendenza degli anziani dal 33,7 al 34,2%. In complesso, l’età media della popolazione si accresce di ulteriori due decimi, arrivando a 44,6 anni. I cambiamenti demografici intercorsi nel 2015 impattano, strutturalmente parlando, in maniera piuttosto analoga a livello territoriale, non modificando, pertanto, quella che è la distribuzione geografica dell’invecchiamento. La Liguria, quindi, rimane la regione con l’età media della popolazione più alta (48,5 anni) e con la più alta percentuale di individui di 65 anni e oltre (28,2%). A forte invecchiamento sono anche il Friuli-Venezia Giulia (46,9 anni di età media con un 25,4% di ultra 65enni) e la Toscana (46,5 e 24,9%). In Campania si registra l’età media della popolazione più bassa (41,7 anni) e la quota di 65enni e oltre è pari al 17,9%.