Italia, al Marmomac di Verona 1650 aziende: il 64% estere

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Più di 1650 aziende espositrici, di cui il 64% estere provenienti da 56 nazioni, con quattro paesi in più rappresentati rispetto al 2016; tutti gli spazi sold-out a cinque mesi dall’inizio, per un totale di oltre 80mila metri quadrati di aree espositive. Sono i numeri con i quali la 52/a edizione di Marmomac si prepara ad accogliere 67mila operatori specializzati e buyer attesi da più di 145 stati. Dal 27 al 30 settembre alla Fiera di Verona torna infatti il più importante salone internazionale dedicato alla filiera della pietra naturale, dai prodotti grezzi ai semilavorati e finiti, dai macchinari, tecnologie e accessori per la lavorazione fino alle ultime applicazioni nell’architettura e design. “Marmomac – ha detto il presidente di Veronafiere, Maurizio Danese – ad ogni nuova edizione rafforza la propria leadership di piattaforma globale per business, formazione e innovazione legati alla pietra naturale”. “Un ruolo – ha aggiunto – riconosciuto anche dal governo italiano che dal 2015 ha inserito la rassegna tra quelle strategiche nell’ambito del Piano di promozione straordinaria del Made in Italy portato avanti dal Ministero per lo Sviluppo economico e dall’Ice. “Anche per questa edizione continua il percorso di sviluppo della manifestazione che sarà rafforzato ulteriormente dalla trasformazione di Veronafiere di Spa, dal piano industriale da 100 milioni di euro di investimenti al 2010 e dalla digital transformation collegati” ha concluso Danese. Marmomac accompagna e riflette l’evoluzione di un comparto che vede l’Italia da sempre ai primi posti nell’interscambio mondiale: sul gradino più alto del podio per quanto riguarda le quote di mercato globali relative alle tecnologie (25%) e in quinta posizione per i marmi lavorati. L’industria lapidea italiana che conta oltre 3200 aziende e 33.800 addetti, secondo i dati di Confindustria Marmomacchine ha raggiunto nel 2016 una produzione di 3,9 miliardi di euro, per il 74% destinata all’estero. Export che segna numeri in crescita anche nel primo semestre del 2017, con le vendite di marmi oltreconfine che – tra blocchi grezzi, materiali semilavorati e finiti – ha superato i 969 milioni di euro, con un incremento del 3,3%. Risultato molto positivo anche per i macchinari tricolore che hanno toccato da gennaio a giugno i 640 milioni di euro di controvalore (+26,3%).