Italia carbon free. Enea lancia la sfida

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Ridurre le emissioni di anidride carbonica in Italia di almeno il 40% entro il 2030 e dell’80% per il 2050 rispetto ai livelli del 1990: è l’obiettivo, ambizioso, presentato da Enea e Fondazione Enrico Mattei in un documento dal titolo Pathways to Deep Decarbonization in Italy. Una “de-carbonizzazione profonda” del paese diventerebbe possibile adottando energie rinnovabili per la produzione di energia facedo calare a una percentuale tra il 30 e il 35% la quota di energia prodotta da combustibili fossili in Italia nel 2050. L’utilizzo combinato di energie rinnovabili e sistemi di cattura e stoccaggio di anidride carbonica ridurrebbe inoltre la quota di energia oggi importata dall’Italia, pari a circa l’80%, a meno del 30%. Il costo di questa operazione non è da sottovalutare: il suo impatto è previsto tra il 7 e il 13% sul Pil annuo, con un conseguente rallentamento della crescita economica. Sarebbe inoltre necessario riallocare in altri settori i lavoratori oggi impiegati nell’industria legata ai combustibili fossili. Le industrie a energia rinnovabili vedrebbero una crescita di occupazione tra il +15% e il +25% da qui al 2050. Gli obiettivi sono considerati raggiungibili utilizzando tecnologie già esistenti, ma con un radicale cambio di passo rispetto alle politiche adottate fino a oggi. La modernizzazione dell’attuale infrastruttura di distribuzione energetica è considerata una conditio sine qua non per l’avveramento degli obiettivi fissati dal programma, insieme a un robusto investimento di capitali privati per abbattere i costi delle tecnologie di cattura e stoccaggio della CO2.