Italiani all’estero: crolla il Regno Unito, cresce Germania (che torna ad essere la destinazione preferita)

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Gli italiani partiti da gennaio a dicembre 2017 sono andati in 193 località del mondo di ciascuna realtà continentale ma soprattutto in Europa (70%) e in America (22,2%) e, più nel dettaglio, nel Sudamerica (14,7%). Tra le mete dell’America Latina, entro le prime dieci posizioni, vi sono il Brasile (9.016) e l’Argentina (5.458), rispettivamente in quinta e ottava posizione. La Germania (20.007) torna ad essere, quest’anno, la destinazione preferita distanziando, di molto, il Regno Unito (18.517), la Francia (12.870). Con oltre 6 mila arrivi in meno, il Regno Unito registra un decremento del -25,2%. Lo si legge nel Rapporto Italiani nel Mondo 2018 della Fondazione Migrantes. Il Portogallo, invece, registra la crescita più significativa (+140,4%). Da evidenziare, anche, la crescita per il Brasile (+32,0%), la Spagna (+28,6%) e l’Irlanda (+24,0%). Gli italiani sono partiti da 107 province differenti. Milano, Roma, Genova, Torino e Napoli sono le prime cinque province di partenza. Si tratta di grandi aree metropolitane a riprova del fatto che le attuali partenze coinvolgono i territori che ospitano importanti strutture formative e professionali – università e multinazionali – che premono per avere relazioni internazionali. La prima regione di partenza è la Lombardia (21.980) seguita, a distanza, dall’Emilia-Romagna (12.912), dal Veneto (11.132), dalla Sicilia (10.649) e dalla Puglia (8.816). I territori che in questi ultimi anni si sono particolarmente distinti – Lombardia e Veneto in primis, ma anche il Lazio – sembrano attraversare una fase di rallentamento, più o meno drastico a favore di contesti regionali in un certo senso “secondari” – quali appunto Liguria, Emilia-Romagna e Puglia – che vantano però una tradizione di mobilità indiscussa.