Italiani ancora lontani da addio al contante, dimenticando praticità pagamenti digitali

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Roma, apr. (Adnkronos/Labitalia) – Gli italiani sono ancora attaccati al contante, dimenticando che i pagamenti digitali rappresentano un comodo strumento per effettuare pagamenti in maniera. Rimane, infatti, invariato il posizionamento dell’Italia nel Cashless Society Index 2019, lo strumento di monitoraggio sviluppato da , che fotografa il grado di modernizzazione e innovazione del Paese, a partire dal monitoraggio della digitalizzazione dell’economia e del sistema di pagamenti nei 28 Paesi europei. Con un punteggio medio di 3,68 su 10, l’Italia resta nelle retrovie del ranking europeo, 23ma su 28 Paesi (era 23ma anche nelle rilevazioni 2018 e 2017, mentre era 24ma nel 2016). E’ il livello di utilizzo degli strumenti di pagamento elettronici ad abbassare la performance del Paese: nella macro-categoria sullo stato dei pagamenti l’Italia, a dimostrazione, perde una posizione rispetto al 2018.

L’Italia resta quindi nel gruppo delle 35 peggiori economie al mondo per ‘intensità del contante’ (contante in circolazione su pil): 11,8%, superiore di quasi un punto percentuale rispetto alla media dell’eurozona (11% nel 2016). Oggi l’Italia si trova di fronte ad una sfida epocale di modernizzazione non solo , ma anche per le filiere industriali e dei servizi.

Occorre, quindi, promuovere con forza un’azione sistemica e integrata per accompagnare la ‘transizione cashless’ anche nel nostro Paese, similmente a quanto già avviene all’estero. Sin dalla sua prima edizione, la Community Cashless Society ha formulato delle proposte d’azione per promuovere la diffusione dei in Italia. Alcune delle misure proposte si sono tradotte in policy concrete – la previsione del pos obbligatorio per gli esercenti, il lancio di una campagna di comunicazione sui media (con il lancio dell’hashtag #CashlessRevolution), la fatturazione elettronica e la promozione di progetti-pilota su base territoriale – mentre altre sono state recepite dal Governo, ma se ne vedranno gli effetti nel futuro prossimo (come nel caso della ‘lotteria dei corrispettivi’, la cui fase sperimentale è prevista per il 1° gennaio 2020).

Una serie di misure che rafforzano il concetto che con i pagamenti digitali si ha a disposizione un comodo strumento per un controllo, accurato e tempestivo, delle spese effettuate. Un uso e, quindi, un controllo sempre più a portata di mano grazie anche alle nuove tecnologie. Le carte di credito, infatti, ora sono nello smartphone e grazie alle app di internet banking, ormai, non solo è possibile gestire il proprio conto corrente standosene comodamente a casa o in ufficio o in montagna, ma è possibile anche gestire il proprio portafoglio di risparmio, acquistando o vendendo titoli, dialogare con la banca e ottenere servizi personalizzati. Tutte cose che prima erano possibili, solo recandosi di persona presso la filiale della banca.

Tutto sotto controllo dunque: con un sistema di monitoraggio delle transazioni, eventuali tentativi di frode vengono individuati immediatamente, con la conseguente tutela del cliente. Una sicurezza che c’è, ma non si vede. E che è aumentata anche dal diretto controllo esercitato dal consumatore in tempo reale, attraverso le notifiche ricevute via app o via sms che segnalano qualunque utilizzo della carta superiore per importi superiori ai 2 euro.

Nel caso in cui una transazione non appartenga all’intestatario della carta, si contatta il servizio clienti e si blocca la carta stessa. sono garantiti anche sugli acquisti fatti online. Al momento del pagamento di un acquisto sul web, si riceve un sms al numero di cellulare desiderato con il codice di sicurezza dinamico di 6 cifre, utilizzabile solo una volta per completare l’acquisto.