L’Italia ha esportato nel 2022 in tutto il mondo farine di frumento e di semole per circa 337 milioni di euro, di cui il 14,5% proveniente da produzioni biologiche. Sono i dati Istat e Sinab presentati da Italmopa (Associazione Industriali Mugnai d’Italia) durante l’incontro a Roma, nell’ambito dei programmi “Pure flour from Europe”, cofinanziati dall’Unione Europea e finalizzati alla promozione dell’utilizzo di farine e semole convenzionali e biologiche Made in Europe e, più in particolare, Made in Italy, in USA, Canada e India. È intervenuto Piero Luigi Pianu, direttore Italmopa.
Nel dettaglio, l’Italia esporta per 240 milioni di euro di farina di frumento a livello mondiale (299.176 tonnellate di farina di frumento) e 97,2 milioni di euro di semole (114.934 tonnellate di semole). Per quanto riguarda il biologico l’export di farine di frumento vale 40,3 milioni di euro mentre per le semole biologiche 17,5 milioni di euro.
I progetti “Pure Flour From Europe” mettono al centro la salute, il benessere, la responsabilità nella selezione delle materie prime, affinché farine e semole, biologiche e non, siano caratterizzate da un ricco contenuto di vitamine, sali minerali, fibre e sostanze fitochimiche secondarie, in grado di assicurare all’organismo un elevato apporto nutrizionale. Dagli chef stellati alle ricette casalinghe, la cucina è sempre più orientata verso l’utilizzo di materie prime d’eccellenza, come appunto le farine e le semole italiane, biologiche in particolare.
Il programma indirizzato all’India pone in primo piano la farina di frumento tenero mentre quello indirizzato agli Stati Uniti e al Canada mira alla promozione di farine e semole biologiche. L’import di farine e semole degli Stati Uniti dall’Italia ha superato, in volume, nel 2022, 39.000 tonnellate (+ 17% rispetto al 2021) per un valore complessivo di circa 32 milioni di euro.
Il dato canadese riporta invece, e sempre per il 2022, un volume di importazione di farine e semole italiane di circa 4.500 tonnellate (+ 13% rispetto al 2021) per un valore pari a circa 4 milioni di Euro. I canadesi e gli americani consumano in prevalenza farine e semole locali (68,8% in Canada e 68% negli Stati Uniti) ma vi è grande attenzione per farine e semole di importazione anche bio: quelle italiane sono conosciute dal 27,6% dei Canadesi e dal 28% degli Americani (dati IRCSIA per conto di Italmopa).