Kerry a vertice di Roma, ‘schiacceremo l’Isis in ogni angolo’

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“Cercheremo di schiacciare Daesh da ogni angolo e togliergli rifornimenti”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry dopo la riunione della Coalizione anti-Isis a Roma, aggiungendo però che “questa guerra è di lungo periodo, più lungo rispetto a conflitti più tradizionali”   

 

Nella lotta all’Isis sono stati fatti “importanti progressi ma di fronte abbiamo un’organizzazione molto resistente e quindi non dobbiamo sottovalutarla”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, aprendo i lavori dello Small Group della coalizione anti-Isis oggi alla Farnesina, che co-presiede insieme al segretario di Stato usa John Kerry. “Il mondo si aspetta sicurezza da noi e noi distruggeremo l’Isis”, ha detto  Kerry nel suo intervento aggiungendo che oggi a Roma si discuterà di come “aumentare gli sforzi” per vincere questa guerra”

Gentiloni ha ricordato che lo Stato islamico ha perso terreno nel 40% dell’Iraq e nel 20% della Siria ma allo stesso tempo minaccia la Libia e l’Africa sub-sahariana, quindi la coalizione deve impegnarsi per un maggiore coordinamento negli sforzi militari, economici e diplomatici.

 

 

“Cercheremo di schiacciare Daesh da ogni angolo e togliergli rifornimenti”. Lo ha detto il segretario di Stato Usa John Kerry dopo la riunione della Coalizione anti-Isis a Roma, aggiungendo però che “questa guerra è di lungo periodo, più lungo rispetto a conflitti più tradizionali”   

 

Nella lotta all’Isis sono stati fatti “importanti progressi ma di fronte abbiamo un’organizzazione molto resistente e quindi non dobbiamo sottovalutarla”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni, aprendo i lavori dello Small Group della coalizione anti-Isis oggi alla Farnesina, che co-presiede insieme al segretario di Stato usa John Kerry. “Il mondo si aspetta sicurezza da noi e noi distruggeremo l’Isis”, ha detto  Kerry nel suo intervento aggiungendo che oggi a Roma si discuterà di come “aumentare gli sforzi” per vincere questa guerra”

Gentiloni ha ricordato che lo Stato islamico ha perso terreno nel 40% dell’Iraq e nel 20% della Siria ma allo stesso tempo minaccia la Libia e l’Africa sub-sahariana, quindi la coalizione deve impegnarsi per un maggiore coordinamento negli sforzi militari, economici e diplomatici.