L’auto mette il turbo all’industria italiana: più 2,5% di fatturato nel 2015

27

L’industria italiana chiude il 2015 con una crescita annua del fatturato superiore al 2,5% e diffusa a tutti i settori (con le sole eccezioni di metallurgia e intermedi chimici). Il dato emerge dal rapporto analisi dei settori industriali a cura di Prometeia e Intesa Sanpaolo. “Sul finire dell’anno sono però emersi segnali di rallentamento delle vendite sull’estero – si legge – il moltiplicarsi di fattori d’incertezza a livello internazionale ha portato ad una progressiva perdita di slancio delle esportazioni italiane su alcuni mercati di sbocco”. “Sul fronte interno -prosegue lo studio – emergono segnali di assestamento dei ritmi di crescita, fisiologici dopo i forti rimbalzi di inizio 2015. Nel complesso il fatturato nel 2016 beneficerà di una buona tenuta dei consumi e di una accelerazione degli investimenti”. 

Auto e farmaceutica trainano la crescita
Il principale traino alla crescita, si legge ancora nel rapporto, “è stato il rimbalzo della spesa delle famiglie e delle imprese italiane per autoveicoli, con il settore automobili e motocicli che ha registrato le performance di gran lunga migliori nel panorama settoriale. Di un simile trend ha beneficiato l’intera filiera produttiva. Ottimi i risultati anche della farmaceutica, settore che sta vivendo una fase di espansione, grazie al dinamismo delle imprese a controllo italiano ed al rafforzamento dei presidi produttivi delle multinazionali. Recuperano, grazie soprattutto al contributo del canale estero, anche elettronica e mobili, mentre il largo consumo beneficia soprattutto della ripresa degli acquisti delle famiglie europee”. 

Agroalimentare, boom della domanda estera
Tra gli altri settori chiave del Made in Italy, “da sottolineare i buoni risultati sui mercati internazionali dell’alimentare e bevande, anche grazie alle numerose iniziative connesse all’evento Expo, ed i segnali di risveglio della domanda interna di alcuni tipologie di macchinari. Ancora debole, invece, la domanda interna rivolta alle imprese del sistema moda che nel 2015 sono state anche penalizzate dal mercato russo (tradizionale sbocco delle produzioni fashion italiane)”. 

Nel complesso, “per la maggioranza dei settori considerati la dinamica degli investimenti è apparsa incerta, nonostante le favorevoli condizioni finanziarie. Evidentemente le decisioni di ampliamento degli impianti o di rinnovo di quelli esistenti risentono delle incertezze sul quadro congiunturale internazionale e attendono un rafforzamento della domanda interna”. Il fatturato interno ha evidenziato un rallentamento sul finire del 2015 che è “in parte fisiologico, dettato dal venir meno dell’effetto rimbalzo dopo gli anni di crisi che avevano pesantemente interessato alcuni settori, come automotive, elettronica e meccanica. Altri comparti, invece, hanno continuato a evidenziare un’accelerazione o una tenuta del ritmo di crescita, più marcata per quanto riguarda alcuni beni di consumo (elettrodomestici, largo consumo, mobili) e i prodotti in metallo e per le costruzioni”. 

Investimenti in crescita nel 2016 
Le attese sul 2016 vedono una buona tenuta dei consumi e un rafforzamento degli investimenti, grazie al miglioramento delle costruzioni e, soprattutto, alla crescita degli acquisti di macchinari, favorita dal raggiungimento del massimo utilizzo degli impianti, dalla significativa obsolescenza del parco macchinari e dalla possibilita’, introdotta con l’ultima Legge di Stabilita’, di aumentare del 40% gli ammortamenti a fini fiscali (il cosiddetto Super Ammortamento). Al di la’ degli effetti di trascinamento statistico del rallentamento di fine 2015, la componente domestica dovrebbe continuare a sostenere la crescita del fatturato delle imprese italiane anche nel 2016, in modo diffuso tra i settori.