L’ homesharing e l’anarchia sui territori, osservazioni su uno scontro sempre più globale

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Appartamenti e soluzioni immobiliari turistiche alternative finanche bassi e cantine trasformati in b&b e case vacanze ma senza i requisiti minimi di abitabilità e sicurezza per ospiti e viaggiatori. Airbnb e le altre piattaforme di prenotazione online pongano un freno all’inserimento smodato e non filtrato di chi ha solo obiettivo di speculazione, determinando sovraffollamento e senza rispettare concorrenza leale e consumatori. Le piattaforme provvedano ad autoregolarsi con obbligo di inserimento scie ed autorizzazioni locali – così esorta Agostino Ingenito – presidente nazionale del comparto ricettivo extralberghiero – Si adeguino o troveranno porte sbarrate come sta succedendo già a Parigi e per Ibiza e le Baleari che impediranno a breve nuovi inserimenti di strutture e ascoltino le nostre istanze anche in merito a questo nuovi servizi offerti di esperienze che non accertano competenze di chi le esercita, determinando concorrenza sleale. Il nostro Paese sta ancora avendo un atteggiamento troppo permissivo verso queste piattaforme a cui va il merito si di aver apportato significativi contributi verso nuovi flussi turistici in linea con le proposte di homesharing combinate con migliori ed economici sistemi di trasporto internazionale low cost – continua Agostino Ingenito – Tuttavia queste piattaforme dimostrano di essere ostili a qualsiasi necessaria azione di controllo, facendo emergere paradossi e contraddizioni quando si oppongono al sostituto di imposta come per la vicenda della cedolare secca per gli affitti brevi e al contempo cercano di stringere accordi che reputiamo dubbi nella forma e sostanza, con i Comuni per il prelievo della tassa di soggiorno. Le recenti disposizioni del Comune di Parigi che ha portato Airbnb e Wimdu in Tribunale per spiegare la mancata rimozione degli annunci irregolari dai rispettivi portali così come previsto da una legge nazionale del dicembre 2017. Sanzioni e multe invece sono state previste da Ibiza e le Baleari se Airbnb non bloccherà l’inserimento di nuove case, un fenomeno che sta portando al sovraffollamento. Esortiamo il nostro Governo a dare risposte in merito all’impugnativa delle leggi regionali della Lombardia e Toscana che avevano previsto l’obbligo di inserire una scia amministrativa agli annunci immobiliari, tentando così di regolare l’abusivismo dilagante. Mentre l’Unione Europea e gli altri Stati decidano se e quando sarà prevista una web tax appare ormai inderogabile un confronto chiaro in Parlamento e tra Stato e Regioni per condividere un’azione che tenga conto della tutela di operatori e consumatori non perdendo di vista la qualità dei servizi per gli importanti flussi turistici che raggiungono le nostre città d’arte e le località turistiche del nostro Paese.

Agostino Ingenito
(presidente regionale Abbac e coordinatore nazionale extralberghiero)