L’ Italia che produce, crea e inventa, sa essere all’altezza. Anche quando è scelta per ospitare eventi internazionali

(Imagoeconomica)

Come ogni anno ormai da tempo, a primavera, sul lago di Como, conviene da tutto il mondo la rappresentanza del Gotha dell’imprenditoria, della ricerca e della politica. Si trattengono il tempo di un fine settimana lungo per fare una full immersion negli scenari economico, politico e sociale che riguardano problemi a livello mondiale. Di conseguenza quei convenuti elaborano, o quanto meno sgrossano le linee di tendenza, per l’anno in corso. Vengono convocati da un importante studio di consulenza italiano con operatività a livello internazionale. Le considerazioni finali di quel brain storming sono attese e tenute in considerazione dagli addetti ai lavori dappertutto nel mondo.

Lo sono almeno quanto le altre dello stesso genere che si tengono, in ordine sparso, in altre località di prestigio all’estero. Giusto per una nota di colore, la sede oramai eletta per quei lavori è Villa D’ Este, di conseguenza anche l’Italian Lyfe Style nel mondo riceve dall’evento un contributo significativo. Da alcuni anni quel convegno ha preso sempre più le caratteristiche di un consulto sullo stato di salute di un illustre e soprattutto insostituibile paziente quale, ancora attualmente, è il pianeta. Oggi quell’evento chiuderà i battenti per questa edizione e si può provare a fare un preconsuntivo di quanto verrà fuori proprio in questo periodo dell’anno, decisamente strategico. Allo stato, i programmi, sia nel pubblico che nel privato, sono stati ormai impostati e anche testati. Gli unici aggiustamenti che potranno essere fatti, sono paragonabili a quelli che si rendono necessari quando, in un cantiere, si ravvisa l’ opportunità di intervenire su lavori già iniziati. Tanto per rendere l’opera realizzanda adatta a soddisfare anche esigenze o normative sopravvenute. Pertanto vengono adottate le cosiddette varianti in corso d’ opera che, nella maggior parte dei casi, comportano una spesa maggiore di quella programmata e tempi dilatati. Una singolare coincidenza mette in relazione l’attività che si sta svolgendo a Cernobbio con quanto sta accadendo nella realtà: la constatazione dell’ allungarsi dei tempi di apertura dei cantieri di qualsiasi intervento sia stato ipotizzato e che riguardi anche la ripresa. Non è solo un problema del Paese che l’ attuazione del PNRR stia stentando a arrivare a velocità di crociera. Almeno altri sette paesi della EU sono nelle stesse condizioni. Non pertanto è applicabile la regola contadina usata quando, per i motivi più disparati, una avversità di qualsiasi genere arreca danni a una Intera comunità: se ne fanno, anche se solo formalmente, una ragione, ripetendo a vicenda: “mal comune, mezza consolazione”.

La formula non è adattabile assolutamente per quanto riguarda l’ Italia. Sempre rimanendo tra i campi, è molto frequente poter ascoltare la nota e colorita frase :” I fatti della pentola li conosce il mestolo”. Il Presidente Mattarella nei giorni scorsi ha convocato sul colle più alto la Premier  Meloni per un colloquio riservato alle più alte cariche dello stato. È credibile che il primo cittadino abbia notato che il suo richiamo all’ ordine sui ritardi nell’ attuazione del PNRR aveva colto nel segno. Ne è difatti seguito immediatamente uno spettacolo decisamente deprimente. È così iniziato, dopo le espressioni preoccupate del Capo dello Stato, uno scaricabarile di responsabilità di insolita portata che ha aggiunto alla tensione anche la. Tutto ciò è stato servito agli italiani e all’ Occidente in genere  con contorno di chiacchiere, usate come pretesto per far aprire la bocca e farle prendere aria. Il riferimento va alla seconda carica dello Stato, il Presidente del Senato La Russa. Questi, quasi dimenticando completamente il suo ruolo istituzionale, si è esibito in pubblico con espressioni di parte di a dir poco offensive e inopportune. Ha creato così altro disappunto tra tutte le forze politiche, come se non fosse sufficiente quello fin qui accumulato. Il Forum sul lago di Como chiuderà i battenti oggi.

Già l’impostazione che ha seguito nei primi giorni è utile per abbozzare un’ipotesi delle conclusioni che saranno tratte già in serata. “C’è stata la moria delle mucche”, avrebbero detto Totò e Peppino, “per cui scarseggia anche la trippa per i gatti”. Tutto ciò avendo per traccia una intelligente quanto calzante pubblicità televisiva di un’azienda energetica in corso che, rivolgendosi agli italiani, in sintesi suona: “noi stiamo facendo quanto le pubbliche amministrazioni ci hanno invitato a fare, voi?”. Con l’augurio che i destinatari del messaggio comprendano che non passerà nessun castigamatti a dare un colpo di spugna alle attuali disfunzioni. Sono esse la pletora di abitudini e comportamenti negativi che finora si stanno mostrando con l’ uso scorretto delle risorse naturali, una per tutte l’acqua. Si aggiunga ll distorto impiego delle energie, sotto forma di caldo e freddo e il quadro sarà completo. L’invito è chiaro, efficace e convincente. Basterà? Da solo certamente no, ma l’ adozione di comportamenti diligenti darà un aiuto consistente. Lo sarà ancora di più se si sceglierà di continuare a usarlo come modo di vivere ordinario, anche quando sarà cessata l’emergenza. Chi vivrà, vedrà.