La Cina non è malata, manifattura in crescita

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A cura di Antonio Arricale Torna a salire l’attività manifatturiera cinese sorprendendo positivamente gli analisti che temevano per un ulteriore rallentamento dell’economia del Dragone. Un segnale positivo che ha contribuito alla buona A cura di Antonio Arricale Torna a salire l’attività manifatturiera cinese sorprendendo positivamente gli analisti che temevano per un ulteriore rallentamento dell’economia del Dragone. Un segnale positivo che ha contribuito alla buona performance dei listini azionari asiatici. Intanto il Ministro delle Finanze cinese ha smorzato le speculazioni su nuovi interventi di stimolo da parte di Pechino dopo le due mosse a sorpresa della Banca Centrale cinese della scorsa settimana (iniezione di liquidità e taglio dei tassi sui depositi). Oggi la borsa di Tokyo è rimasta chiusa per festività. Ieri l’indice Nikkei ha chiuso in flessione dello 0,71% a 16.205,90 punti sulla scia del calo registrato dal titolo Softbank. Gli investitori hanno incassato i guadagni sul titolo dopo l’ingresso a Wall Street della partecipata Alibaba il big cinese dell’e-commerce che ha fatto il suo ingresso trionfale al Nyse. Borse asiatiche Chiusa per la festa dell’Equinozio d’Autunno. Borsa Usa Wall Street chiude in ribasso Bilancio negativo nella prima seduta della settimana per Wall Street. In chiusura, il Dow Jones cede lo 0,62%, a quota 17.173 punti, l’S&P 500 perde lo 0,82% a quota 1.994 punti, la peggiore perdita da sette settimane. Il Nasdaq lascia sul terreno l’1,13%, a quota 4.528 punti. Il petrolio ha terminato in calo: il contratto con scadenza ad ottobre ha perso 78 centesimi a 90,87 dollari il barile. Nel frattempo, i titoli di Stato americani si avviano a chiudere positivi con rendimenti in calo al 2,56% per il benchmark decennale e al 3,28% per il titolo trentennale. Sui mercati valutari, l’euro avanza a 1,2836 dollari e il biglietto verde perde terreno contro lo yen a quota 108,81. Dal fronte macroeconomico americano, deludono le vendite di case esistenti negli Stati Uniti, in calo in agosto per la prima volta in cinque mesi, segno che il mercato immobiliare americano continua a procedere a corrente alternata dopo le difficoltà dei primi mesi dell’anno. L’indicatore, calcolato dall’associazione di settore National Association of Realtors (Nar), ha registrato un ribasso dell’1,8% a 5,05 milioni di unità. Il dato è stato inferiore alle previsioni degli analisti che attendevano un rialzo a 5,2 milioni di unità. In luglio il dato si era attestato a 5,14 milioni di unità (dato rivisto al ribasso dai 5,15 milioni della prima stima). Le vendite sono inoltre del 5,3% più basse rispetto ad agosto 2013 e molto al di sotto dei 5,38 milioni di unità di luglio 2013. Lawrence Yun, capo economista del Nar, ha parlato di standard più severi che mettono il freno agli acquisti da parte del grande pubblico. I prezzi mediani delle case sono cresciuti del 4,8% rispetto all’anno scorso a 219.000 dollari. Le case disponibili per la vendita erano 2,31 milioni. Per esaurire completamente servirebbero 5,5 mesi, in linea con il dato di luglio. Nonostante la pausa odierna, S&P 500 e Nasdaq sono sulla strada giusta per archiviare il settimo trimestre di fila al rialzo. Continua il calo di tutte le commodities. Il petrolio a ottobre cede lo 0,34% a 92,10 dollari al barile. L’oro a dicembre segna un -0,26% a 1.213,40 dollari all’oncia. Passata la sbornia del debutto record, Alibaba rallenta il passo a Wall Street, nella sua prima giornata intera da società quotata. Il titolo, scambiato sul Nyse, cede poco meno del 3%, il 2,96% per la precisione, a 91,11 dollari per azione, comunque molto al di sopra del prezzo di collocamento di 68 dollari. Secondo gli analisti un calo è fisiologico, dopo il balzo del 38% di venerdì scorso, primo giorno alla Borsa americana. La capitalizzazione di mercato del colosso cinese dell’e-commerce cala a 225,87 miliardi di dollari, comunque superiore per esempio a quella di Facebook, ferma a 200,5 miliardi. Nel primo giorno di contrattazioni il titolo Alibaba è balzato del 38% nella sessione regolare per poi stabilizzarsi a +0,01% negli scambi serali. Il prezzo del’Ipo del gigante cinese del commercio online, la maggiore di sempre con una raccolta di oltre 25 miliardi di dollari, era stato fissato a 68 dollari per azione. Le banche collocatrici hanno annunciato oggi l’esercizio della greenshoe (operazione per la stabilizzazione delle quotazioni del titolo dopo un’IPO, ndr) su 48 milioni di titoli. Europa Scambi deboli, pesa l’allarme di Draghi Primi scambi deboli per le principali borse europee che non riescono a beneficiare dei dati sul settore manifatturiero cinese migliori delle attese. Sull’Europa pesa, infatti, l’allarme lanciato ieri dal presidente della BCE, Mario Draghi, sulla debolezza della ripresa europea. L’Euro / Dollaro USA continua la seduta sui livelli della vigilia, riportando una variazione pari a +0,07%. Tra gli indici di Eurolandia, sostanzialmente debole Francoforte, che registra una flessione dello 0,43%; si muove in modesto ribasso Londra, evidenziando un decremento dello 0,54%. Bilancio negativo per Parigi, che vanta un calo dello 0,62%. Torna a salire lo Spread, attestandosi a 138 punti base, con un aumento di 3 punti base, con il rendimento del BTP decennale pari al 2,38%. Italia Piazza Affari in territorio negativo Si muove in frazionale ribasso Piazza Affari, con il FTSE MIB che sta lasciando sul parterre lo 0,42%. L’indice ieri ha chiuso in negativo peggiorando nel finale di seduta dopo il deludente dato sulla fiducia dei consumatori dell’Eurozona, scesa a settembre a -11,4 punti, e l’audizione di Mario Draghi al Parlamento Ue. Il numero uno della Bce ha dichiarato che la ripresa nell’area euro sta perdendo impulso e i rischi sono al ribasso. Unica tra le Blue Chip di Piazza Affari a riportare un sensibile risultato, piccolo passo in avanti per Tenaris, che mostra un progresso dello 0,56%. Tra i più forti ribassi, invece, soffre Prysmian, che evidenzia una perdita dell’1,62%, su cui Citigroup ha ridotto il giudizio a neutral da buy. Stessa raccomandazione suggerita sempre da Citi per il titolo Campari, che segna un decremento dell’1,55%. Bilancio decisamente negativo per Tod’s, che soffre un calo dell’1,52%. Gli analisti di Natixis hanno rivisto al ribasso il giudizio a “reduce” dal precedente “neutral”. Vendite su Unicredit, che registra un ribasso dell’1,04%, mentre cresce l’attesa per il destino di Pioneer. Sul listino principale, da segnalare la buona performance di Anima Holding dopo che Citigroup ha riavviato la copertura sul titolo con giudizio “buy”.


I dati macro attesi oggi Martedì 23 settembre 2014 02.45 CHN PMI manifattura HSBC [MoM] 08.45 FRA PIL [QoQ] 08.45 FRA Fiducia imprese [MoM] 10.00 EUR PMI manifatturiero [MoM] 10.00 EUR PMI servizi [MoM] 15.00 USA Indice FHFA prezzi case 15.45 USA PMI manifatturiero 16.00 USA State Street fiducia investitori 16.00 USA Indice Fed Richmond [MoM] 16.00 USA Fiducia consumatori [MoM]