La crepa, Genesi ed epilogo del Moderno

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A premessa di tutto!

Nell’Antichità, centinaia di migliaia di secoli, le genti hanno creduto molto profondamente, qual che fosse il nome usato per chiamarlo e invocarlo, in un Signore che, dalla sua irraggiungibile Altezza, imponeva all’uomo il Suo Comando, che, in caso di ribellione, disobbedendo, era punito per l’Eternità, in caso contrario, premiato! Dobbiamo concludere da ciò che la libera volontà dell’uomo, dell’uomo moderno, è impossibile che possa esistere, che sia una usurpazione che verrà pagata? Che la Libertà stia tutta nelle mani di questo Signore inafferrabile? Così crede, ad esempio, Kant, per il quale il concetto di Libertà implica Dio, che essa sia impossibile senza un Dio che la elargisca, liberalmente, come solo può fare un autentico Padrone, chi è sicuro di sé! Se le cose stessero come l’uomo antico credeva, la risposta sarebbe inequivocabile, la pena che il Signore, per definizione Eterno, imponeva, era inferta per l’Eternità e la cosiddetta volontà dell’uomo tutto poteva essere tranne che “libera”, come oggi si crede e, per la verità, come la Chiesa Cattolica, da un certo punto in poi, ha preteso! Chi, infatti, ha introdotto, per la prima volta, il libero volere dell’uomo se non la Chiesa Cattolica? Venne, infatti, dopo l’Antico, il Medioevo, tempo di separazione tra l’Antico e il Moderno, ove il libero volere dell’uomo divenne il punto di discrimine tra Antico e Moderno. Perché questo capovolgimento di prospettiva, perché l’uomo fu costretto a ritenersi responsabile di tutte le sue azioni, quelle buone e quelle cattive, del bene e del male, perché fu costretto a divenire pieno di merito o demerito? Perché l’uomo si assunse la responsabilità di quanto faceva, emancipandosi, in una qualche maniera, dal comando divino, sia per il bene che per il male? Chiunque ci pensi bene, non dovrebbe negare che Dio, il Signore, consegnato il potere di volere all’uomo, fu espropriato del comando sull’uomo, non dovrebbe negare che l’uomo avocò a sé il comando per se stesso, come un ateo. La Chiesa, in fondo, ha reso l’uomo ateo, con il suo discorso sulla Ragione, molto dopo, ha rafforzato, ulteriormente l’ateismo. Paradossale, certo, ma la Verità suona sempre come un paradosso per l’uomo, lo colpisce in faccia, improvvisamente e inaspettatamente, paradossalmente! Più volte ho detto, in un libro precedente, che la Vita è ironica! Su queste domande essenziali l’uomo dovrà concentrarsi, da parte mia l’ho fatto in un libro, quello di cui prima, “La rotazione di Norfolk e la questione meridionale” e ho dato la “mia” risposta, altro farò nei miei ultimi giorni, se ci saranno in sufficienza! Un vero racconto storico sulla economia di tutto il Pianeta Terra, una bella impresa se si potesse! Tutto sempre dipende dalla faciltà di accesso ai mezzi di riproduzione del genere umano e dall’abbondanza di questi, quando le cose si complicano assai su questo piano, alcuni deperiscono e perdono potenza, altri, invece, diventano floridi, prosperano, acquisiscono potenza. Tutto ciò l’ha detto anche Marx? E allora, Marx ha detto una santa cosa, il marxismo non c’entra niente con Marx, come il Gesuitismo nulla ha a che vedere con Gesù! Due sono le questioni che hanno reso impossibile alla Chiesa cattolica di rispondere alle domande incalzanti, sempre più incalzanti, che le sono state rivolte, dal suo stesso interno, nella sua lunga storia di egemonia spirituale in Europa, dagli Urali all’Atlantico: quella del “perché il male” se Dio è “buono”? Perché questo Suo autoassolversi, attribuendo all’uomo il male e al Signore, che, parafrasando Dante, tutto ciò che vuole lo può, il bene? L’uomo, dice la Chiesa cattolica, sia chiaro, può sia il bene che il male, è questione di scelta libera per lui, se optare per l’uno o per l’altro, Dio può fare solo il Bene, quasi obbligato, come se privo di libertà, schiavo della Bontà! La cosa non poteva reggere, a Dio viene negata la facoltà di decidere, attribuita all’uomo, almeno nel Regno dell’uomo, sulla Terra, la Terra, perciò sfugge a Dio e diventa Regno esclusivo dell’uomo. Con il premio Nobel l’uomo, però, diventa anche responsabile delle età climatiche sulla Terra, spodestando le forze del Cosmo e dell’oltre il Cosmo! E’ una delle due premesse per la Modernità, non crede il Moderno in questo assioma, nella libertà assoluta dell’uomo? Senza questo Credo nella Libertà dell’uomo, come suo attributo precipuo, la Modernità non esisterebbe, invece esiste, è sotto i nostri occhi! Non è paradossale dire che essa è stata preparata e fondata dalla Chiesa Cattolica! Con la sua “libera scelta”, premessa indispensabile per la Confessione e il potere del Prete, tutti gli altri Sacramenti dipendono da questo Sacramento, esso tolto, gli altri scompaiono! Ciò che, ormai, è accaduto, per astensionismo di massa alla celebrazione della Messa, alla confessione e alla comunione! Se ci si astiene da questi sacramenti diventa impossibile il Matrimonio in Chiesa e ciò spiega tante cose! La seconda domanda inevasa che ha piegato le ginocchia alla Chiesa Cattolica è quella sulla esistenza o no di un Signore chiamato Dio. Se il Signore è una Persona, come un Signore, un Padrone, dev’essere, più di tutti, se non vuol essere privo di qualcosa che gli uomini hanno, una Personalità, quest’ultima non solo deve manifestarsi in tutti i suoi aspetti che legittimano il suo comando totale ma deve mostrarsi in carne e ossa. Cosa che, invero avviene, ma non si sa come, eppure sta sotto i nostri occhi, in ogni attimo della nostra vita! Dio, per il cattolico è, addirittura “tre Persone”, una Trinità. Non c’è altra religione che abbia qualcosa di simile, vedremo il perché e il come, ma non qui! Più avanti, quando parleremo del Figlio di Dio, Gesù! Prova dell’innocenza di Dio – non commette alcun male – e prova della sua esistenza, sono state le pietre di inciampo della Chiesa cattolica, il tentativo del Papa dimissionario di rilanciare la figura del Dio è stato, da una parte irreprensibile, dall’altro un incidente di percorso clamoroso. Formalizzando una sorta di alleanza con l’Ateo italiano, purché “devoto”, egli ha sposato sia l’Illuminismo razionalista, sia il Romanticismo compassionevole, Dio è buono perché è Ragione, la Ragione – come negarlo? – è il Bene, la Luce! Dio è Buono solo per questo, perché compatisce l’uomo per la sua trista condizione di essere esposto al bene e al male, Dio perdona, non si capisce, a questo punto, a qual titolo, non avendo Signoria nelle due sfere e sulla Terra, dunque! Non può impedire né il bene né il male, fatto ormai “umano, troppo umano”! Non lo ha nascosto Ratzinger, la Chiesa è Umanista, attribuisce, cioè, all’uomo il Regno della Terra, non v’è alcun dubbio che l’uomo europeo dell’Ovest, quello moderno, stia facendo di tutto per affermare il suo comando su tutta la Terra, vantando, a suo dire, una superiore Razionalità (Illuminismo)e una superiore Bontà, Libertà e Tolleranza (Romanticismo), mentre irrazionale e terrorista è tutto quel mondo che crede che i poteri appartengano sempre e solamente a qualcosa che, in una maniera o nell’altra nominata, resta quel Signore incontrastato che vincerà sulla superbia dell’uomo della conoscenza e della compassione! Sono, oggi, queste, le due posizioni in campo, un Dio spodestato e un Dio dall’indubbio, totale, potere che dà, senza sosta, guerra al primo, in tutte le sue diramazioni, di cristiano e di moderno, democratico e liberale. Se si vuole essere onesti e coerenti, bisogna ammettere che le cose stanno proprio così: da una parte un Dio impotente e sconfitto che predica senza avere alcuna forza a sua disposizione, mentre l’uomo che in Lui credette è pieno di armi e di delizie tecnologiche cui viene attribuita quella forza che l’altro, l’islamico, attribuisce solo al suo Dio invincibile, in nome del quale, perché Signore vero, tutto è autorizzato a fare pur di sconfiggere il nemico. In mezzo, un enorme blocco, Russo, Cinese, Indiano, che cresce ma che, sulla questione, non sa che pesci pigliare, pendola da una parte all’altra, ma cresce, ne approfitta! Tra le delizie tecnologiche, sia chiaro, non devono intendersi solo le ami letali che seminano morte ma anche quelle che con i mezzi di comunicazione seminano sentimenti indiscutibilmente teneri e buoni, di amore indiscusso per tutta l’umanità, anche quella messa a ferro e fuoco. Lacrime di coccodrillo! C’è tra le due posizioni chi ha torto e chi ha ragione? E’ decidibile una questione del genere, oppure c’è qualcosa che non quadra né nell’una né nell’altra, avviando l’uomo a un olocausto totale? Tertium datur? Heidegger, filosofo dell’Occidente, ritenuto da tanti il maggiore degli ultimi tempi, se l’è cavata così, descrivendo la deriva del pensiero Occidentale dal grande pensiero Greco antico all’attuale positivismo, con “Solo un Dio può salvarci”, esimendo così, almeno apparentemente, filosofo e filosofia dall’impegno politico, quasi che la convinzione di Platone, che è anche mia, che il Politico, il Filosofo e, a mio parere, il Poeta siano la stessa persona, non valga più, quasi che la Filosofia possa esimersi dal tracciare, in quanto Politica, un concreto percorso salvifico, quasi che il Poeta non debba essere una guida, come Omero per i greci antichi! Cosa è il viaggio di Odisseo, se non questo? Questa è la Filosofia dei Professori, non certo dei filosofi! La resa della Filosofia e la rinuncia alla sua funzione, rinuncia che è trasferita anche alla dimensione della Poesia, è per me lampante e deviante, irresponsabile! Per quanto molto di importante, di decisivo, anche, ci offra l’opera di Heidegger, essa resta per me filologia sopraffina con molte traduzioni del greco geniali e significative, utilizzabili in contesti assai più concreti che quelli di Heidegger che, tuttavia, in un certo senso, (“Non ho fatto altro che tradurre il greco”), ammette la impotenza di questa dimensione filologica, per molti aspetti archeologica, lontanissima da quella di Nietzsche e dello stesso Kant, il primo, quest’ultimo, a denunciare, nella Critica della Ragion Pratica, la deriva inevitabile, con l’empirismo, verso un permissivismo devastante dell’uomo moderno. Tuttavia, per quanto io sia convinto della Signoria indiscussa di Dio, se ben inteso nella sua essenza, non credo alla Signoria di formule di Religioni che hanno prodotto solo massime giuridiche storicamente determinate, adatte al momento e alla situazione, corrispondenti ad ambienti storici e geografici, condizionati, oggi, non ieri, da più basse possibilità di sviluppo della potenza umana, nella natura, non contro la natura! Potrebbe, invece, essere, come io penso, che non sia più così, che questi luoghi godano, oggi, di nuove possibilità, il fatto è che questo Dio, con queste massime, autorizza la crudeltà terroristica con Religioni istituzionalizzate, burocratizzate, con interessi costituiti, lampanti e chiari, che usano massime che non sono certo l’Imperativo categorico del quale parla Kant, un metodo, non un comando concreto per tutte le stagioni, con concessioni o proibizioni, datate, cui nessuno può dare il diritto di perpetuarsi in ogni tempo. Le abitudini sono necessarie e utili, solo se durano poco. Diventano pantofole, a un cero punto! Allo stesso tempo, queste “massime” datate, bloccano le possibilità di potenziamento delle loro genti, con “luoghi comuni” senza efficacia alcuna! La questione della donna campeggia tra tutte, spero non si risolva, cosa improbabile a mio parere, in un femminismo vacuo e libertino, creatura di una Modernità libertina e atea! Ciò che il cattolicesimo, però, ha creato, pur non volendolo, la “libera volontà dell’uomo”, è una concessione che l’uomo oggi si regala, che non ha diritto di esistere, né ieri, né oggi, né domani, che solo nel cattolicesimo ha trovato sviluppo e fortuna, cosa che, più di ogni altra, ha bisogno di spiegazione. E’ quanto mi prefiggo di fare, da tempo e con qualche risultato già raggiunto ed esposto, ma che ha bisogno di più articolata espansione e approfondimento. Tutto, sia una posizione che l’altra, però, è oggi arbitrario, da una parte e dall’altra, quel che noi, gli Occidentali, dobbiamo fare è dar conto di noi stessi, senza pretendere di giudicare gli altri, senza superbie inutili e impotenti, tentando di instaurare un colloquio, quel che tenterò di fare nel prossimo futuro! Se la guerra è una dimensione ineliminabile – abbandoniamo le sdolcinatezze stucchevoli dei romantici! – è anche vero che la pace è, di volta in volta, il destino finale di ogni guerra decente, i conflitti ci sono per essere risolti, non per perpetuarsi in guerre continue senza fini o scopi, non possono diventare una triste e tetra abitudine! Un mondo sempre in pace è idiotaggine incontestabile, un mondo sempre in guerra è demenza totale, sopravvenuta e raggiunta, per un mondo che non troverà mai un equilibrio, per quanto passeggero! Noi dobbiamo dare conto di noi a noi stessi e agli altri, anche gli altri, però, devono dar conto di se stessi a se stessi e a noi, per questo conflitto tra sordi, ciechi e muti, che, così condotto, porta l’uomo, tutto, questo è sicuro, alla fine dei tempi! Solo l’uomo, spero qualcuno lo comprenda ancora, forma e definisce, nel senso kantiano e del pensiero antico, sia lo spazio che il tempo, senza l’uomo queste dimensioni scompaiono! E’ qualcosa che l’autentico pensiero riprende sempre, sia che fosse quello di ieri o che sia quello di oggi, qualcosa che, tuttavia, pare, oggi, dimenticato e non ripreso! Noi, sordi, ciechi e muti, stiamo perdendo la dimensione spaziotemporale, perdiamo, cioè, l’orizzonte e, con esso, ogni orientamento, perciò non parliamo né ascoltiamo, ma balbettiamo, insultando tutto e tutti. Siamo ormai sulla Terra del Turpiloquio che insulta e balbetta, dello “uomo più brutto” mai esistito, a detta di Nietzsche, chi si specchia veramente, si riconosca per quel che siamo diventati! Non siamo, certo, “gente specchiata”!

Il cattolico e il moderno, questione irrisolta!

Kant è il primo che, con successo indiscutibile, schiera un pensiero “contro” il moderno, contro Illuminismo e Romanticismo, scissione, i due, nell’uomo, dei sensi e della ragione dai sentimenti e dal cuore, dalle viscere, e viceversa, scissione, che è madre di ogni schizofrenia che procura, oggi, tanto lavoro vano alla inutile Psicologia razionale e razionalizzatrice, altrimenti disoccupata. La Critica della Ragion pratica è un rigoroso attacco al sentimentalismo, a una morale basata sugli ideali, sui desideri, sul piacere! Come la prima Critica della Ragion Pura aveva posto limiti invalicabili alla conoscenza, quella alla Ragion Pratica pone limiti invalicabili ai comportamenti umani: non tutto è permesso! La prima fissa l’irraggiungibilità di Dio da parte della Ragione, la seconda esclude il libero volere dalla sfera dell’umano, non la Libertà, cosa che, invece, presuppone proprio un Dio!. Paradossalmente, è Kant che chiude il contrasto tra Fede e Ragione, Dio non è questione di Ragione, solo altro può giungere a Lui, questo Altro va cercato, credo si trovi nella sua Critica de Giudizio! La Chiesa non si è accorta che Kant spiazza la Ragione e rilancia la Fede. Date le premesse, non la Chiesa mai più avrebbe potuto poteva tornare alla Fede, se non per finzione! Solo nel modo Kantiano la questione della Fede solo nel modo kantiano può ritrovare il suo campo più proprio campo. Non è certo la Ragione o Mente organo dotato di Fede! Nietzsche, con breve cenno, mette Kant tra i pochi grandi, che, insieme a Platone, hanno disprezzato la compassione, quell’irrompere del patetico che fonda il Romanticismo e, secondo Nietzsche, con ottimi motivi, procura la “morte” a Dio”. Dio è morto per la troppa compassione per l’uomo, egli dice, in un suo aforisma, è diventato, cioè, “Umano, troppo Umano”, titolo ormai famoso di una serie di libri che lo porteranno a sconvolgere le basi della Metafisica cattolica senza nulla cedere alla Modernità, pur comprendendo l’esigenza non più comprimibile, che, attraverso il positivismo moderno, l’uomo esprimeva. E’ il più fulmineo e lapidario aforisma che abbia mai scritto, parlava, in vero, del “Dio buono” del “Platonismo dei poveri”, del Dio che concede, permissivo, l’assoluzione a tutti, purché si pentano e paghino il riscatto! L’indulgenza cattolica si esprime attraverso la Confessione e si fa pagare. Fu la ratio delle “indulgenze” il punto di attacco della protesta luterana, la sua Ratio si trova proprio nel sentimento di compassione che il Dio Buono nutre per l’uomo, sospingendolo verso la confessione e il pentimento a cercare un desiderato perdono, previo pagamento (l’Indulgenza medievale), assumendosi così la responsabilità del male e del bene! “Un Dio crudele e misericordioso, come quello del Corano o quello di bramo cui Dio mette in mano il coltello per sgozzare il primogenito, Isacco, per poi strapparglielo, salvando Isacco! Kierkegaard fu radicalmente scosso dal Dio di Abramo, da questo episodio archetipico del Dio dei Giudei, tanto sconvolto da assumere su di sè la necessità di una reinterpretazione radicale del Cristianesimo. Un Dio che gioca con la vita degli uomini, non può che essere “crudele e misericordioso”, proprio come quello, lo stesso che intima a tutti di non toccare Caino che pure aveva ucciso il suo figlio preferito, Abele. Sono episodi sconcertanti che stanno all’origine del Cristianesimo, basi della predicazione di Gesù, che assomigliano stranamente a quel “fanciullo eterno” che si gioca sulla scacchiera il destino degli uomini. Chi meglio di tutti, in Italia, ha inteso la questione, nei tempi moderni, è Leopardi, con la sua monumentale La Ginestra, il fiore del deserto, poesia che dovrebbe fare tremare vene e polsi all?Italiano di questi giorni, uomo, che nessun ragazzo italiano, anche del Liceo classico, più legge, non dico recita a memoria! E’ la natura inquisitoria, giurisprudenziale, del prete, che Locke, fondatore della Modernità, nella sua forma più dispiegata e completa, chiamerà, a ragione, Magistratura, ragione che, unica, lo porterà ad escludere la Chiesa dal suo Principio di “Libertà di espressione e Tolleranza”, in quanto invadente il terreno di sovranità dello Stato e del Sovrano che lo comanda. Questo è il colpo maestro della “Gloriosa Rivoluzione”, nel 1689, ciò fonda con nettezza, non conosciuta da altri, la Modernità, perché in essa, nel tempo dei moderni, la Magistratura appartiene allo Stato e al Sovrano, il Re, che lo governa, allora era il Re, soluzione molto più congrua, che comandava lo Stato, poi, sempre più, l’espressione delegata del Popolo, il Parlamento. Anche il Presidenzialismo è affetto da questa incongruenza, col dualismo tra Presidente e Congresso negli USA! Colui che fonda i principi di “Libertà di espressione e Tolleranza”, priva di essi solo la Chiesa Cattolica, chi interferisce, nella sua totalità, con i Sacramenti, nella sfera della Magistratura dello Stato! Tutti, in Europa, a poco alla volta, seguiranno questa via! Chi non riesce a comprendere questo delicato passaggio storico e politico, iniziato con Enrico VIII e la splendida Anna Bolena, manca il punto, è destinato a non comprendere cosa ci stia capitando, la sua essenza, il tipo di uomo che nasce, che oggi conosce gli effetti più efferati di tale scelta, quell’assassino di Dio”, dirà Nietzsche, in un aforisma da capogiro completo con relative vertigini, per chi ancora ha il senso del vortice in cui ci troviamo, è questo atto assassino, sigillato da Locke, con formula ineccepibile, il fondamento del “Dio del massacro” che conduce, oggi, l’uomo alla rissa perpetua! E’ il Soggetto che sostituisce il Dio umanista che si prodiga per l’uomo, recuperando, coerentemente questa Sovranità che il Dio, buono e compassionevole, gli ha voluto consegnare, tramite libero arbitrio e libertà di scelta. Nietzsche mette il dito nella piaga, vede nascere, in questa moralistica, irrisolvibile, antitesi, tra male e bene, per la prima volta, il “volere libero”, l’uomo che sgrava Dio del male e prende su di sé tutto il suo peso. Inimmaginabile il Soggetto moderno, con relativo soggettivismo, senza questa premessa che il Cristianesimo pone, che Descartes codifica non pone! L’uomo, cioè, diventa il sub-iectum, il gettato sotto, al modo del fondamento, cioè, di tutto, quasi un Atlante che regge la sfera terrestre!Il conflitto tra Fede e Ragione e la questione del male hanno finito per diventare le bucce di banana su cui è crollata la Chiesa cattolica e, con essa, tutto il Cristianesimo, se dico che la “questione cattolica” è, ora più che ieri, la vera questione da noi irrisolta, credo di avere colto l’essenza vera della nostra crisi attuale, se è vero, come è vero, che l’Europa è creatura della Chiesa Cattolica Romana, nata nell’attuale Turchia, a Nicea, ora Ikrit, nel 325 a.C. Gli altri cristianesimi nascono dopo, per protesta contro la Chiesa Cattolica e sono il primo frutto di questo “cupio dissolvi” che coglierà la razza bianca europea e oggi recita i sussulti finali, ovunque essa, oggi, dimori! Allora, a Nicea, l’Europa nacque unita, non esistevano né protestanti né ortodossi! Quel che oggi ci accade, sia chiaro, è la nostra fuoruscita totale dalla orbita di Dio, dell’Eterno, vaghiamo in cieli bui e freddi, privi di orizzonte, l’un contro l’altro armati e così sarà fin quando non saneremo, se mai ci riusciremo, questa scissione di fondo. Studiarla, dissezionarla, risolverla, ci salverà, il contrario ci perderà e – definitivamente! Platone non c’entra per niente col Platonismo, altre sono le sue origini, come Gesù, a mio parere, poco c’entra con la Teologia o la Cristologia, recuperarlo nella sua essenza implica una lettura attenta del Nuovo Testamento, che tiri fuori la Verità di Gesù, egli è in esso, ma ben camuffato e occultato!