La FED, la BCE e i tassi che delibereranno (quando?) per le valute che gestiscono

Le specifiche fatte nel titolo hanno una loro ragione d’ essere. Al punto in cui è arrivata la situazione sociale e economica nella parte occidentale del mondo, ogni giorno sembra di scorgere tra le righe delle comunicazioni fatte all’umanità dall’informazione di FED e BCE un messaggio adeguatamente criptato. Tanto che nemmeno l’impiego di Enigma, se fosse possibile, basterebbe a risolverlo. Intanto dalla Cina, nelle scorse ore, è giunta la notizia che la Banca Centrale ha dato il secondo e consistente taglio dall’inizio dell’anno alla più usata delle sue monete, lo yen. I vantaggi per tutti i settori economici, tra i primi l’export e il commercio in genere, sono immaginabili. Da questa parte del mondo, in maniera evidente e molto meno grezza di una manovra di politica monetaria, ne dilaga un tipo della stessa derivazione che ha molte delle caratteristiche proprie della politica e molto meno di quelle che possono essere ricondotte agli interventi sulle forme di scambio tra le stesse. All’apparenza, si potrebbe pensare che quanto appena affermato sia un gioco di parole. Al contrario, è una prova indiretta che, se non riprende il suo cammino l’economia reale sensa false partenze, ogni provvedimento che tenti di rivestire al posto suo il ruolo di protagonista, finisca invece con il trovarsi seduto in panchina. Altre ancora sono le considerazioni che è opportuno fare sull’argomento, come a chi appartenga il primato di efficacia tra le due, la ripresa dell’attività finanziaria in senso stretto o quella funzionale alla produzione. Può essere utile fare una breve retrospettiva, a partire dall’ inizio dell’anno a oggi, di quali fossero le aspettative e le prospettive dei massimi responsabili delle attività che dovrrbbero far girare il mondo nel verso giusto. Tenendo da parte solo per facilità di esposizione l’evoluzione dei conflitti in corso, l’attenzione di quanti sono preposti acchè il mondo funzioni come deve, si sarebbe dovuta concentrare sulle principali attività, peraltro praticate da anni. Sono quelle che danno agli uomini la possibilità di progredire e migliorare. Non è andata così, per cui dazi punitivi, contingentamenti e altre azioni che falsano il naturale funzionamento della concorrenza ha smesso o quasi di svolgere la sua funzione. Al momento non si intravede alcun segno di correzione del tiro. Nel villaggio è ancora in uso il detto “chi è causa del suo mal, pianga se stesso”.
Al momento potrebbe addirittura non essere sufficiente a illustrare la gravità situazione.