“La maledizione dell’acciaio”, riflettori su Bagnoli

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Bagnoli e l’Italsider: si riaccendono i riflettori su una delle pagine piu’ belle, dolorose e rivoluzionarie della storia di Napoli; un’area dove il passato siderurgico resiste ingombrante e pericoloso convivendo con il futuro, con Città della Scienza. In quella porzione vasta di quartiere che squarcia il panorama, tra mare e collina, e racconta di progetti mai diventati realta’. Si ritorna su Bagnoli con “La maledizione dell’acciaio” (Rogiosi Editore), un libro che si apre con la prefazione del magistrato Catello Maresca, scritto da Oreste Ciccariello, da un’idea di Gigi&Ross, e presentato oggi a Napoli. Mercoledì 23 gennaio, alle 19, ci sarà un incontro al Circolo Ilva di Bagnoli, nel luogo della storia, di cui è protagonista Massimo Mancini, il supereroe che, nelle pagine del lavoro editoriale, “combatte contro l’ecomostro Italsider per amore nei confronti del suo territorio ma anche perche’ influisce sulla sua vita portandogli via pezzi di amore e di cuore” racconta Ciccariello. Per il magistrato Maresca un futuro per Bagnoli ci puo’ essere: “Serve buona politica e serve la volonta’ di lottare, la forza di esserci e non fermarsi. Bagnoli, terra di mare e di sole, deturpata da chi non ha saputo – o voluto – coglierne fino in fondo la bellezza e l’armonia, e poi dimenticata, abbandonata a se stessa e alla tristezza di ricordi che parlano il linguaggio della sofferenza. Ma questa non e’ la fine della storia”. Gigi& Ross scrivevano la sceneggiatura di una storia, che poi e’ stata romanzata da Oreste Ciccariello. “‘La maledizione dell’acciaio’, un libro che trova la sua anima della verita’ e nelle battaglie senza resa, perche’ se una cosa e’ piu’ forte di te puo’ sconfiggerti ma vale la pena lottare fino alla fine, senza fermarsi davanti agli ostacoli e senza darla subito vinta all’avversario” raccontano Gigi&Ross. “Un mondo migliore e’ auspicabile e puo’ diventare reale solo con l’impegno quotidiano di ognuno di noi – dice l’editore Rosario Bianco – Pubblicare libri come ‘La maledizione dell’acciaio’ vuol dire riportare l’attenzione su questioni che vivono di onde mediatiche alte e improvvisi silenzi. Intanto, il tempo passa e nulla cambia. La speranza e’ che davvero tutto quanto mostrato e raccontato su Bagnoli e Italsider riesca a diventare realta’. Sarebbe una fantastica storia a lieto fine, dopo tanta sofferenza”.