La maratona che l’Italia dovrá completare per fine anno per liberarsi di varie pastoie residue

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In foto Giancarlo Giorgetti
Sta per prendere il via verso la chiusura dell’anno, per quanto esposto in queste righe quella del bilancio del Paese. Come per ogni anno già trascorso, sarà un percorso a ostacoli.Tra essi sono presenti anche problemi risolti solo in parte che, necessariamente, ora devono essere azzerati del tutto. Si eviterà così il cosiddetto “riporto a nuovo”, cioè l’inserimento tra le poste del prossimo esercizio. Dal primo colpo d’occhio che si ricava da uno sguardo veloce del DPB già a Bruxelles, si nota una posta, per quanto contenuta, all’attivo, ottenuta da una rimodulazione del PNRR. È credibile che la stessa sarà interpretata da chi è deputato a farlo, come un esercizio di diligenza che rimanda al tante volte citato “comportamento del buon padre di famiglia”. Sarà stato anche questo, insieme al coinvolgimento di banche e compagnie di assicurazioni datesi disponibili a “mettere la spalla sotto il carro” uno dei segnali che, se non come li descrive il Ministro Giorgetti ma in quella direzione, stanno riferendo al mondo che la squadra Italia è impegnata fino al collo per ritornare in Serie A. Ieri sera, per chiudere in bellezza la settimana, é stato comunicato il rating assegnato all’ Italia dall’agenzia DBRS, pari a BBA. Esso appare notevolmente migliorato rispetto ai precedenti, e in linea, se non un pò di più, con quelli emessi all’inizio e alla fine dell’estate da Fitch e Standard & Poor. In sintesi, il messaggio che arriva chiaro e forte è che il Paese stà ritornando a brillare di luce propria, comunque con diversi se e ma, che si ipotizza fatti in buona fede. Essi si fanno sentire forti e chiari, soprattutto quelli provenienti dall’opposizione. Sarebbe fin troppo semplice tentare di minimizzare quanto appena scritto con l’affermare che la minoranza deve giocare il ruolo che le compete, pertanto si comporta di conseguenza. Andrebbe de piano se l’accanimento sistematico nei confronti dell’operatività della maggioranza avvenisse in tempi normali. Il Paese, come pressochè tutti gli altri coinquilini della Casa Comune, è paragonabile a una nave da carico che, per diversi motivi, è prossima a incrociare un grande iceberg. All”ultimo momento utile per evitare la collisione, la nave da carico Italia è costretta a fare macchine avanti tutta.
Tutto ciò ha un costo, ma almeno é di aiuto a far si che la navigazione vada a buon fine.Chi risponde picche, si accolla da subito buona parte della responsabilità del fallimento di una manovra di per sè ardita e complicata. Sensa considerare che da affanni del genere è tormentata tutta la UE. Come comportarsi allora? Facendo il proprio dovere di cittadini italiani e quindi essere il più possibile ligi alle leggi, sia italiane che europee. Nello stesso momento augurarsi che il diavolo non frapponga la sua coda e mandi a rotoli il tutto. Cominciare daccapo non sarebbe imprea facile.