Inaugurata ufficialmente il 9 maggio 1940 come Mostra Triennale delle Terre Italiane d’Oltremare, nel 1948 fu trasformata in Ente Mostra d’Oltremare e del Lavoro Italiano nel Mondo. Dopo la ricostruzione post-bellica fu riaperta l’8 giugno 1952 con la “I Mostra Triennale del Lavoro Italiano nel Mondo”.
Nel 2001 l’Ente diviene Mostra d’Oltremare Spa, con un programma di riqualificazione e un progetto di sviluppo economico-aziendale che integra un polo fieristico di interesse internazionale con la valorizzazione del grande comprensorio arboreo di oltre 60 ettari per il tempo libero e lo sport, il parco archeologico e uno dei più importanti complessi architettonici del Razionalismo italiano.
“Siamo impegnati a costruire la Mostra del futuro, in linea con le linee di sviluppo di Napoli e del Mezzogiorno – sottolinea Maria Caputo, consigliera delegata di Mostra d’Oltremare SpA -. La messa a sistema di padiglioni espositivi, strutture congressuali, alberghiere e di ristorazione, aree e impianti per lo sport, lo spettacolo e il tempo libero, supportati da servizi innovativi, ci consente di poter presentare un’offerta all’avanguardia sui mercati fieristici e congressuali italiani e internazionali”.
“Stiamo attivando importanti sinergie associative e istituzionali – dice Remo Minopoli, presidente di Mostra d’Oltremare SpA – per consolidare il ruolo del nostro quartiere fieristico anche come importante attrattore culturale per Napoli e la Campania, un’area polifunzionale dove aggregare diverse funzioni, da quella fieristica-congressuale, allo spettacolo e al tempo libero. Aver ospitato eventi di grande rilevanza, ma anche centri di emergenza come l’hub vaccinale Covid-19, testimonia l’importante ruolo della Mostra e l’adeguatezza di strutture e servizi per la crescita economica e sociale del Mezzogiorno”.