La navicella è 2.0:
Spazio più friendly

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A cura di Roberto Paura Dopo il rinvio deciso per un problema tecnico lo scorso 18 ottobre, è tutto pronto allo spazioporto di Kourou nella Guyana francese per IXV, acronimo di “Intermediate A cura di Roberto Paura Dopo il rinvio deciso per un problema tecnico lo scorso 18 ottobre, è tutto pronto allo spazioporto di Kourou nella Guyana francese per IXV, acronimo di “Intermediate eXperimental Vehicle”: il lancio a bordo del razzo Vega è fissato per il prossimo 11 febbraio. Una missione che durerà appena 100 minuti ma che spianerà la strada a una nuova era dell’accesso dell’Europa all’orbita bassa della Terra. Prodotto dall’Esa con il decisivo contributo italiano, in particolare del Cira di Capua e degli stabilimenti torinesi di Thales Alenia Space, IXV è un veicolo automatico riutilizzabile per i voli in orbita bassa, in grado di rientrare senza danni attraverso l’atmosfera terrestre. Grande quanto un’automobile, pesante circa due tonnellate, l’IXV ha un’avveniristica forma aerodinamica pensata per resistere alle pressioni del rientro in atmosfera. Nel volo di prova, IXV si separerà dal razzo Vega a un’altitudine di 320 km e raggiungerà il punto di massima ascesa a 450 km.Terminata l’orbita parabolica, la navicella rientrerà in atmosfera ammarando nell’Oceano Pacifico grazie a quattro paracadute. Tra le applicazioni del progetto IXV, è prevista la realizzazione di navicelle automatiche di rifornimento della ISS (riutilizzabili, a differenza di quelle attuali) o a servizio di nuove generazioni di satelliti per intervenire in orbita in caso di malfunzionamenti o rimozione, fino allo sviluppo di sistemi di sample return in grado di riportare sulla Terra campioni prelevati dalle sonde su Marte o sugli asteroidi.