La non soluzione e la soluzione

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Nulla da fare, come ho già detto in http://www.traanticoemoderno.it/senza-vie-di-uscita-limpa…/… e in http://ildenaro.it/…/93…/28569/senza-vie-di-uscita-l-impasse, Tsipras non sa uscire, né mai lo saprà, dalla logica perversa dell’Ideologia-Idealismo che, detta volgarmente, corrisponde a ciò che il popolino chiama “fissazione”, a una Idea fissa, della quale non si sa come liberarsi, ovunque essa porti, anche alla rovina! Tsipras è socialista, gode della convinzione che vi sia una corrente politica europea, la cosiddetta sinistra socialista, che si batta per lui. Non è vero: se il socialista italiano interviene nell’Europarlamento, per quel che conta quest’aula, non v’è altro socialista, in Europa, che lo appoggi, nemmeno in Italia, se assumiamo che Renzi è un erede del PCI-PD-Ulivo, ossia della sinistra italiana. In questo Parlamento europeo mai si alzerà socialista tedesco o francese, per parlare dei più importanti, per parlare a suo favore, ognuno pensa agli interessi del suo paese, solo Pittella lo fa e lo farà, altrimenti, oltre l’esercizio ginnico, cosa farebbe? E’ una eccezione patetica, gli altri che lo hanno appoggiato sono movimenti sorti ad hoc, aideologici, per combattere l’Euro, solo Marina Le Pen appartiene a un Partito con un minimo di storia, l’estrema destra francese, è l’unica che, oltre ad applaudirlo, gli ha dato un consiglio assennato: esca dall’Eurozona, non cincischi con il nulla, con la vacuità di una Europa che non c’è! L’Europa è ancora tutta lì, da mettere insieme, l’Eurozona non è l’Europa, ma il suo nemico vero! Non capisco, perciò, il sorriso un po’troppo soddisfatto di Tsipras per gli applausi che riceveva e per le parole retoriche, senza senso, del socialista italiano, Pittella. Tsipras ha dato una spallata all’Eurozona, egli non se ne accorge, perché è un europeista e appartiene alle famiglie politiche europee, quelle cadute o destinate a cadere, perché a nulla ormai servono, l’Euro e l’Eurozona che lo ospita saranno la loro tomba, non stanno con i piedi per terra e nemmeno guardano il Cielo, l’euro l’ha solo fatto presente a tutti, “noi socialisti”, tuona Pittella, mai permetteremo che la Grecia esca dall’Europa”, ove Europa ed Eurozona sono parole equivalenti. Chieda Pittella, a Schulz, il suo collega tedesco di gruppo, se la pensa così. Con retorica sguaiata, bolsa e ipocrita, egli ricorda una cosa giusta che l’Europa senza la Grecia è un non sense, come un figlio che ripudia la madre, ma i socialisti italiani, molto spesso, se non sempre, sono stati e sono roboanti, come Pertini, di socialisti concreti e geniali ne ricordo solo uno, Craxi, schierato, in maniera ferma, contro il Trattato di Maastricht, quello che fonda l’Eurozona! Lasciamo stare Pittella-Tsipras, stanno con i “poveri”, se questi venissero a mancare, addio socialismo e socialisti! Il loro sogno è stato sempre quello di fare gli assistenti sociali, come la destra sociale, non ricordo però, in verità, Mussolini sbracciarsi per i poveri! Solo la “destra sociale” può pensarlo! Tsipras, ora, mette in piedi una proposta; tasse, solo tasse, per restituire il debito, tempi più lunghi, meno “austere”, ma tasse! Non so se la cosa verrà accettata, mi interessa la logica interna, si tassano i ricchi più che i poveri, allora? Chi darà il lavoro ai poveri? Lo Stato? Non c’è più, è in liquidazione! Per fortuna! Quel che Berlusconi voleva fare, lo sta facendo l’Euro, ma egli non se ne è accorto, non cavalca la tigre! Si tassa per salvarlo, ma qui o si salva l’euro o lo Stato, quest’ultimo fa e farà solo da sportello all’euro, entrambi è impossibile che si salvino, ammesso che l’euro si salvi! Morirà, più lentamente, ma non tanto! Conclusione? Ogni euro speso per l’euro è un euro perso, scialacquato, come possa salvarsi un paese che si impoverisca ulteriormente, anche se meno del previsto, qualcuno dovrà un giorno pure spiegarlo! Qualcuno dovrà pure morire in questo vortice di idiozie! Io dico tutti, poveri e ricchi, strozzini e strozzati! Sono le regole dell’Eurozona che impongono una logica perversa, sadomasochista, si aboliscano, tutte! Crolla così l’Eurozona? Che crolli! Un po’ di cresta in meno alla Germania, ce la farà! Sarebbe meglio una moria enorme di genti, vecchi, bambini, donne e, per la verità, anche uomini? Non si scherzi, se vogliamo un po’ di umorismo nero, ci si chieda chi pagherà i funerali e chi restituirà il debito, aumentato nel frattempo, visto che i morti non lasceranno eredità e che, per abitudine, non pagano! Balorda è la costruzione, balordo il suo crollo! Roba di balordi per balordi! Tsipras ha fatto il suo, si vada oltre! Prima dell’Euro v’era l’ECU, unità di conto europeo, le monete nazionali oscillavano, in su o in giù, a seconda del caso, al marco serviva restare fermo, si rivalutava, alla lira, no, si svalutava, lo decideva il mercato, non i tecnocrati! C’erano, però, fasce di oscillazione contenute, ma sufficienti a non fallire, contenute, però, abbastanza per incitare a riforme strutturali. Resti, pure, come nome, l’Euro, ma faccia l’ECU, tornino le monete nazionali che oscillino in maniera misurata e contenuta, si torni a ballare come fanno tutte le monete del mondo, si facciano le riforme necessarie, senza questi falsi politici, non solo economiche, si riscrivano le Costituzioni degli interessi protetti, che impediscono le riforme, si ricostruiscano i paesi, come l’Italia, messi su alla buona, con tanto di ingiustizie territoriali, tra occupatori e annessi, si lasci fare la Vita, non le si mettano le brache, niente è in grado di contenerla e fermarla! Dall’Unione doganale, quel che siamo, con la flessibilità, potrà, forse uscire quel che finora non è uscito: l’Europa, quella vera, quella dei popoli, come diceva De Gaulle! Resta solo un problema! Come risolvere la partita creditori-debitori? Fifty-fifty, signori, chi presta, rischia, paghi il rischio non calcolato, chi si indebita ha da calcolare le sue capacità di restituzione, ognuno paghi il suo errore, chi dovrà restituire il suo debito riprenderà a crescere, anche molto, se diventa assennato, e restituirà la metà del debito, chi non vuole fallire per credito non andato a buon fine, potrà evitare il fallimento e pian piano rifarsi investendo nei paesi che devono crescere molto, stornandoli dai paesi che devono crescere di meno! Quel che conta, signori, è raggiungere l’equilibri, prima di cadere nel baratro! Via le categorie politiche della modernità, si torni all’assennatezza, non è né di sinistra, né di centro, né di destra, ma di un uomo intero, uomini azzoppati o portati in barella per assenza degli arti, non servono a nessuno, pensate voi, veramente, che un Cesare possa essere di sinistra o di destra o di centro? Valle a vincere le guerre con i Galli e i Germani, con questi sciancati! La proposta fu già fatta, cinque anni fa, con il “Che fare” successivo per l’Italia, la rimetto sul tavolo, sperando che non esca un altro Quagliariello che me la bruci! O un altro Presidente che mi assicura per mail di leggermi di persona! La mail sta lì, intatta! Qual onore!