In principio erano contro la casta e il potere. Gridavano “onestà”, non ricordando che l’appetito viene mangiando

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Una compagna di scuola della sindaca, esperta in Burlesque (uno spettacolo  satirico di varietà con canzoni, spogliarelli, caricature e balletti), divenuta assessore alla cultura, ha assunto, col consenso dell’amica, il legittimo sposo come capo del proprio staff, a 90mila euro l’anno. Altri assumono congiunti e amanti. È scoppiato a Roma lo scandalo parentopoli. Deluso i romani con una disastrosa gestione del Campidoglio, la Raggi ha la sfacciataggine di ricandidarsi. L’ingenuo Giuseppi, caduto dalla padella nella brace, non sa in quale ginepraio si è cacciato. Chissà se cerca già una via di fuga.

 

Quella che ci hanno rifilato non è l‘affascinante storia di Leonardo, ma la vicenda di un falso personaggio storico
È tutto inventato. Del grande scienziato italiano c’è solo il nome. Da Mara Venier la protagonista ci ha raccontato in modo colorito che la vera storia sarebbe stata noiosa. Quindi, è lecito inventarne un’altra. Allora perché rappresentare la vita di Leonardo? C’è da augurasi che non faranno quella di Cristo e, trovandola banale, la ravvivassero con un flirt con la Veronica. Più onesto è proporre una storia inventata di sana pianta, senza coinvolgere un personaggio storico di cui sceneggiatori ignoranti non conoscono le vicissitudini che anche allora accompagnavano il successo di un artista.

Sparite da anni, sono ricomparse le proteste organizzate. Migliaia si scontrano con la polizia davanti a Montecitorio 

Ambulanti, negozianti e ristoratori di tutta Italia hanno tentato di entrare in parlamento, come in America. C’era pure l’idiota vestito da sciamano. A istigarli c’è un Trump italiano. Reclamano la riapertura delle attività. Pazienza se altri si ammaleranno. Pur di assicurarsi qualche voto le regioni sono d’accordo. Chi li organizza sta preparando altre categorie a insorgere. Sono colpi bassi alla democrazia che la morale vieta. Ma per il potere tutto è consentito. I congiunti dei 110mila morti di Covid chiederanno un risarcimento? C’eravamo illusi che bastasse Draghi. Speriamo che Gesù accetti.

Il Presidente turco rispetta l’Unione Europea, ma non la sue leader perché alla donna non spetta il ruolo autorevole
Si fa un gran parlare della visita di Ursula von der Leyen ad  Ankara e della misoginia di Erdogan. Da pessimo padrone di casa l’ha relegata su un divano, mentre lui e il presidente del Consiglio Europeo erano seduti sulle uniche due poltrone imponenti nel salone destinato ai colloqui ufficiali. Circolano foto, prese da diverse angolazioni che mostrano la scena imbarazzante e che confermano che da quando in Turchia comanda lui la donna non è tenuta in considerazione. Non si allude, invece, alla poca galanteria del belga Michel che, da gentiluomo, poteva cederle il suo scanno più autorevole.

La ragazza russa non è Denise. Per questa volta lo sciacallaggio è fallito ma siamo attenti e in agguato per il prossimo 

Informazione spietata, che sfrutta angoscia e disperazione di povera gente vittima di tragedie. Non esitano a cogliere e persino a organizzare qualsiasi situazione che possa trasmettere un brivido ai guardoni del dolore. Fingono di biasimare il cinismo per insulti razzisti sulle piattaforme sociali di chi non ha altri argomenti di dialogo, ma non della crudeltà di professionisti che speculano sulle disgrazie. Erano nel mirino dei trafficanti di sentimenti, se fosse stata lei, gli zingari, colpevoli di avere rapito la bimba 16 anni fa a Mazara. Chi se no avrebbe potuto portarla in Russia? Vergogna, Italia.

Erdogan, che ora pretende le scuse, secondo Draghi è un dittatore. Tutta colpa del protocollo e del gentiluomo belga 

Non si placa la polemica euro-turca. È possibile spezzare una lancia a favore del sultano? Meno male che c’è l’Europa, ma è congestionata di inetti. Non salterà a Bruxelles chi dirige il protocollo, che sapeva del posto assegnato a Ursula sul divano e, complice della misoginia turca, non l’ha sconsigliata di recarsi a Ankara. Sfugge il motivo della visita in pompa magna di due alte cariche dell’UE. Che cosa ci sono andati a fare? Non sapevano con chi avevano a che fare? Quando ha capito lo sgarbo doveva alzarsi e andarsene. Forse la Merkel doveva fornirle un paio di palle quando l’ha designata.

Com’era facilmente prevedibile non basta essere il migliore. A lungo andare emerge la carenza di esperienza politica 

Pur stimandolo, come molti italiani, per avere gestito una crisi sanitaria senza precedenti, è stato un errore confermare Speranza alla Salute. Per evitare polemiche che la vedono sia al governo e al tempo stesso all’opposizione, un politico navigato, lo avrebbe spostato e affidato la Sanità alla Lega. Avrebbe pure messo alla prova l’efficienza di chi non fa che criticare e magari è più efficiente. Basta ormai ricordare di essere il migliore! Non conta più la stima degli elettori. Ora che sta a Palazzo Chigi ha a che fare con politici che mirano al potere e non ci mettono niente a fargli lo sgambetto.