Ancora non sappiamo se siamo di fronte a una svolta definitiva o a un momentaneo cambio di stagione. Sta di fatto che l’avvento di Draghi ha modificato radicalmente la comunicazione politica, diventata ora specialistica ed essenziale. Precedentemente, salvo rare eccezioni, eravamo già passati dal “politichese” al “politicoso”, cioè da un parlare politico per addetti ai lavori, volutamente oscuro, a un linguaggio semplificato al massimo, quasi infantile, disancorato da ogni forma di responsabilità e di competenza. Un linguaggio, quest’ultimo, del tutto evasivo rispetto alla complessità del reale. È perciò successo che, incompetenti nelle politiche (policies), molti leader abbiano drammatizzato la politica (politics). Più che risolvere problemi hanno alimentato paure e promesso utopie. Si sono misurati con l’emozione pubblica anziché con l’opinione pubblica. Tutto questo è ora solo un ricordo? Siamo già al cospetto di un nuovo leaderismo capace di tessere relazioni nella società e tra i saperi? La questione è aperta ed è al centro del dibattito promosso da Polimina (Scuola di politica Milano e Napoli) e Sabato delle Idee che si svolge oggi, sabato 9 ottobre, sulla piattaforma Zoom a partire dalle ore 10 (ci si può iscrivere cliccando QUI). L’evento sarà trasmesso in diretta streaming sui canali Facebook e Youtube del Sabato delle Idee.
IL PROGRAMMA
Saluti
Marco Salvatore, direttore scentifico Synlab Irccs Sdn
Lucio d’Alessandro, rettore Università “Suor Orsola Benincasa”, Napoli
Elio Franzini, rettore Università Statale di Milano
Matteo Lorito, rettore Università “Federico II”, Napoli
Introduce
Massimo Adinolfi, direttore Scuola PolìMiNa
da Milano
Massimiliano Panarari, professore associato di Sociologia della comunicazione Università Mercatorum, Roma
Massimo Scaglioni, storico dei media Università Cattolica del Sacro Cuore
da Napoli
Romano Prodi che presenterà il libro “Strana vita, la mia” (Solferino) nella seduta pomeridiana riservata agli allievi della Scuola
Marco Ascione, giornalista, capo del servizio politico del Corriere della Sera curatore del libro di Romano Prodi
Coordina
Marco Demarco, giornalista
Insieme con i tutor
Chiara d’Alessandro e Filippo Incontro