La (questione) morale di chi scagliò la prima pietra

106

1.

La tragedia, perché di tragedia civile si tratta, dei “candidati a loro insaputa” nelle liste a sostegno di Valeria Valente evidenzia la mediocrità, ed il degrado, di un tessuto, che dovrebbe esprimere classe dirigente. Tutti a fuggire, tutti a scaricare responsabilità: la Valente si dichiara addirittura “parte lesa”. Ma “lesa” da chi, da alcuni di quelli che lei stessa aveva individuato come responsabili della selezione dei candidati e della presentazione, corretta, della liste? E non sa Valeria  Valente che esiste una “culpa” non solo “in vigilando”, ma anche, e direi soprattutto, in “eligendo”, dei propri collaboratori? Ci pensi Valeria e non si rifugi nella dichiarazione di “parte lesa”, ma si assuma le proprie responsabilità ed individui lei, senza aspettare gli uffici comunali o la magistratura, i responsabili. Lei li dovrebbe, da buon dirigente, conoscere bene. E non si limiti alle scuse ai “candidati loro malgrado”. In questo tempo non solo la politica ma il soprattutto il desiderio di aria fresca e pulita richiede segnali e comportamenti, forti e convincenti. E poi, questi non erano i post comunisti, eredi della “diversità” di berligueriana memoria? Non erano quelli che avevano sollevato, e cavalcato, la “questione morale”? Loro e quelli che, salvo Vincenzo De Luca, finora non hanno alzato un dito per condannare questa vicenda davvero scabrosa. Ricordo bene l’ammonimento evangelico di non “scagliare la prima pietra”, ma loro, comunisti e post comunisti, di pietre ne scagliarono a migliaia.

2.

Molti, troppi, nel Mondo, appaiono sorpresi dalla veemenza, e dalla velocità, dei provvedimenti messi in campo da Donald Trump. Mi domando, perché?! Mai come questa volta è stato rispettato il responso democratico ed il programma che lo ha sorretto. Il neo Presidente aveva proposto agli Americani esattamente quello che ha cominciato a fare. E, pare, la maggioranza degli Americani, quella che l’ha eletto, è d’accordo. Altro, naturalmente, è il merito delle cose: non solo non condivisibili, ma certamente non sono le più appropriate per garantire la Pace nel Mondo. Si tratta di scelte in contro tendenza con la storia dell’America, che ha portato Pace, Benessere e Progresso, nel Mondo ed in Europa in particolare. Basti pensare alle migliaia di vite umane sacrificate per battere la barbarie nazista e la dittatura fascista nel segno della Libertà. Senza contare i grandi Valori, di solidarietà e generosità, messi in campo con il fondamentale piano Marshall per la ricostruzione ed il progresso dei Popoli Europei. A prescindere, naturalmente, dai momenti oscuri, e tragici, pure presenti nella storia degli Stati Uniti: dalla guerra nel Vietnam a quella in Iraq. Solo per elencare. Ad ogni buon conto le conseguenze di questa scelta le soffriremo nel tempo, anche breve, così come quelle che scaturiscono dall’asse con Teresa May del dopo Brexit. Anche qui un’alleanza nel segno contrario rispetto a quello che contraddistinse l’alleanza Roosvelt-Churchill. È il segno dei tempi, tristi e tragici. In tutto questo l’Europa fa la parte del “lilliput”, senza protagonisti, molti dei presunti tali sconfitti o affossati. Con un solo leader, ancora in sella per il momento, Angela Merkel, che, comunque, ha il fiato corto, anche in Germania, proprio perché non ha saputo interpretare lo spirito di un’Europa all’altezza delle nuove sfide, limitandosi a difendere gli interessi tedeschi all’insegna di una politica miope e burocratica, di cui alle “direttive” di Bruxelles, quelle dello “zero virgola” sui bilanci degli Stati. A cominciare dall’Italia.

3.

E’ morto l’avvocato Gerardo Marotta l’Inventore e l’Apostolo dell’Istituto di Studi Filosofici. Una Istituzione che fa onore alla Cultura, intesa come Valore Universale, ed alla Città di Napoli. Al Suo funerale, a prescindere dal nobile discorso di Francesco Paolo Casavola, Presidente Emerito della Corte Costituzionale, ho registrato troppe ipocrisie, soprattutto da parte del Sindaco di Napoli, Sindaco da ben sette anni: il povero Gerardo ha dovuto pietire per avere una sede degna della sua Biblioteca. Resta la gioia di averlo conosciuto e di avere sostenuto le sue iniziative al tempo delle mie responsabilità istituzionali, insieme all’apprezzamento per la sua proficua collaborazione con il “nostro” Circolo G. Sadoul, che tanti buoni frutti ha donato anche all’Isola d’Ischia.