La riforma del sistema
Ecco la nuova proposta

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La Banca di Credito Cooperativo di Aquara, provincia di Salerno, si iscrive al dibattito in corso sulla riforma del sistema e presenta una sua proposta. La La Banca di Credito Cooperativo di Aquara, provincia di Salerno, si iscrive al dibattito in corso sulla riforma del sistema e presenta una sua proposta. La firma in calce è quella del direttore generale Antonio Marino e pare, secondo indiscrezioni raccolte dal Denaro, che un bel po’ di Bcc della Campania siano in sintonia con questo documento. Uno dei capisaldi della proposta è il vincolo di tre mandati per gli amministratori. “Una misura che consente di evitare figure egemoni ed avere più dinamismo partecipativo”, dice Marino. Altro punto importante: separare rigidamente l’area gestionale da quella amministrativa e evitare sovrapposizioni o ingenerenze. “Dobbiamo raccontarci la verità – spiega Marino – e ammettere che la commistione tra chi gestisce e chi amministra sta causando considerevoli danni al sistema del credito cooperativo e provoca perdite finanziarie in capo alle banche”. E ancora. “Chi amministra male gli istituti, subisce sanzioni dalla Banca d’Italia o è responsabile dell’aumento dei crediti deteriorati non deve ricevere incarichi nelle federazioni e nelle società collegate”, precisa il direttore generale della Bcc di Aquara. “Il sistema – aggiunge – deve essere meritocratico. Dirò di più: bisogna porre un limite al cumulo delle cariche e pretendere adeguati requisiti di competenza, eticità e professionalità dagli amministratori”. Quello su cui Marino si sofferma maggiormente “è il modello di governance delle banche di credito cooperativo che fin qui ha prodotto una gestione non sana e poco prudente delle risorse a disposizione”. Un’altra proposta sul tavolo è quella che fa capo al presidente di Federcasse Campania, Silvio Petrone. Il dibattito interno al circuito delle Bcc è aperto.