La ruota della civiltà non smette mai di girare, talvolta per il verso sbagliato

Ancora chiacchiere di mezza estate, tante e, purtroppo, inefficaci per tentare di distrarsi e dimenticare, almeno per un pò, il morso della canicola. Accade così che il mondo, anche nelle condizioni descritte, non sta smettendo di rimanere sorpreso e amareggiato da quanto accade un pò dovunque sulla sua superficie. Si apprende cosi che l’India, una delle superpotenze che insieme a USA, Europa, Russia e Cina fa a gara con le altre per accaparrarsi qualche rigo nel grande racconto della stori, sta per commettere, anzi è già al giorno dopo, una gaffe che metterebbe addosso imbarazzo a chi tentasse di definire la sua portata. Aspirerebbe quella realtà geopolitica a essere considerata un punto di riferimento per il resto del mondo, così, sic et simpliciter. Cio non basta a rendere la gravità del comportamento delle alte sfere del subcontinente misterioso nemmeno a grandi linee, figurarsi nella sua esatta dimensione. È previsto per il 9 e il 10 settembre prossimo a New Delhi l’incontro dei Capi di Stato dei paesi facenti parte del G 20, obmeglio di parte di essi. Tra i non invitati, quando si dice il caso, Zelensky, il Premier ucraino, che di questi tempi in riunioni del genere dovrebbe essere come giovedì in mezzo alla settimana, cioè presente sempre e al centro dell’ evento. Sembra quasi la dimostrazione in chiave attuale di un atteggiamento sociale molto diffuso all’inizio del secolo scorso. Chi ha avuto modo di vedere circa 50 anni fa o successivamente il film ‘900 di Bernardo Bertolucci, ricorderà l’ episodio che vede protagonista un curato di campagna. Questi, in occasione di una delle sue frequenti visite pastorali in quella realtà rurale della bassa padana, a un certo punto dovette dire la sua sulle prime proteste degli agricoltori e fu come parlare di corde in casa dell’ impiccato. Quel prete, che curava, come poteva, la salute delle anime morte in salsa fatta in casa, in occasione di una visita a una puerpera, che tra l’altro, d’ intesa con il marito, aveva chiamato il neonato Ateo, mormorò con prudenza una frase. La stessa che, nel corso degli anni a venire, sarebbe stata la dominante, anche se fraintesa e abusata, dal pensiero socialistà. Quindi la summa del religioso era condensabile in poche parole nella considerazione che segue, cioè che nessuno avrebbe potuto considerarsi libero se non si fosse svincolato prima dal bisogno. Riprendendo quanto disse nel film Pane e cioccolato l’emigrante interpretato da Nino Manfredi volendo spiegare il perchè del suo trasferimento, precisònche non era stato dettato dal bisogno, perchè a casa ne aveva tanto, come del resto gli altri italiani che erano in Svizzers. Un paese che dipende dalla Russia per il fabbisogno di combustibile fossile come un ammalato di asma dipende dal dispensatore di ossigeno, come avrebbe potuto pensare di mettere allo stesso tavolo con Putin o chi per lui, comunque in una situazione del genere, anche Zelensky o altri che certo non bevono il caffè insieme? Allora, nella migliore delle ipotesi, l’evento settembrino, sotto l’egida delle più che crudeli divinità indù, nella migliore delle ipotesi condenserà il risultato del lavoro nel pendant internazionale del trasteverino “volemose bene”. Sarebbe interessante poter conoscere i commenti del Mahatma Gandhi, di sua figlia Indira, del Pandith Nehru e di altri personaggi dello stesso spessore. Dovunque quegli stessi ora si trovino, di sicuro non staranno facendo salti di gioia per quanto sta bollendo in pentola a casa loro.. Poi con questo caldo..!