A cura di Cristian Fuschetto Sui sentieri enigmatici del sonno quel genio di Jonathan Coe si è inventato uno dei romanzi più riusciti degli ultimi anni. Nel A cura di Cristian Fuschetto Sui sentieri enigmatici del sonno quel genio di Jonathan Coe si è inventato uno dei romanzi più riusciti degli ultimi anni. Nel frattempo i ricercatori del Neuromed hanno contribuito a rendere quei sentieri meno impervi. Insonnia, sindrome delle gambe senza riposo, apnee notturne, narcolessia, sonnambulismo, disturbi del movimento, relazioni sonno-epilessia, russamento con apnee: questi i disturbi più comuni, spesso trascurati, con la conseguenza che chi ne soffre conduce una quotidianità fatta di malesseri e limiti cognitivi. In occasione della Giornata mondiale del Sonno l’Istituto di Pozzilli, punto di riferimento nazionale per le malattie neurologiche, ha aperto lunedì scorso le porte del proprio Centro per la Diagnosi e la Cura dei Disturbi del Sonno offrendo visite gratuite con gli specialisti. “Non esiste una definizione universale di sonno di buona qualità – spiega Andrea Romigi, responsabile del Centro – esiste però la percezione soggettiva, con cui ci svegliamo tutte le mattine, di una qualità ristoratrice del sonno. Si ritiene, indicativamente, che il termine di sette ore sia la media di durata di un sonno soddisfacente. Ma esistono geneticamente ‘corti’ o ‘lunghi’ dormitori, che possono avere sufficiente qualità ristoratrice anche in sei ore di sonno o avere necessità di almeno nove ore. È quindi di nuovo la percezione soggettiva che ci dice se il sonno è di buona o di cattiva qualità”. Un chiaro campanello d’allarme suona quando i sintomi cominciano ad avere una durata che travalica la singola settimana. La cartina di tornasole è da una parte la cattiva percezione del sonno, dall’altra la percezione della difficoltà nello svolgere le attività diurne, perché il dormire male si riverbera nell’attività quotidiana. A lungo andare tali disturbi rappresentano un rischio serio per la nostra salute. Dormire non serve solo a ricaricare le energie ed essere efficienti il giorno successivo, ma anche a mantenere in esercizio i circuiti cerebrali e rinforzare la memoria. Non solo, a lungo andare dormire poco e male potrebbe favorire l’aumento di peso, il diabete di tipo II ed essere un fattore di rischio per malattie cardio e cerebro-vascolari. Il Centro è dotato di strumentazioni avanzate, consente di effettuare esami dinamico-ambulatoriali con strumenti portatili (Actigrafia, Polisonnografia dinamica ambulatoriale, Monitoraggi ambulatoriali con parametri cardiorespiratori) e può servirsi di ambienti dedicati per l’esecuzione di esami polisonnografici diurni e notturni con video-monitoraggio. Inoltre l’approccio multidisciplinare al paziente nel suo percorso assistenziale è garantito anche da un servizio di day hospital che permette un facile accesso a consulenze di tipo otorinolaringoiatrico, cardiologico e psichiatrico. Si stima che circa il 10-15 per cento della popolazione generale soffra di insonnia con una percentuale maggiore delle donne rispetto agli uomini. “Questo è legato sicuramente alla ciclicità ormonale – spiega Giuseppe Vitrani, specialista del Centro – ma soprattutto al ruolo che oggi la donna riveste non solo nella vita di tutti i giorni, badare alla famiglia ed accudire i figli, ma anche nel mondo del lavoro, con notevoli responsabilità associate”. La prevenzione può però fare molto. “Noi la chiamiamo igiene del sonno – precisa Romigi – che consiste nella regola rità degli orari di addormentamento e di risveglio. Può essere utile, inoltre, non svolgere attività fisiche serali, non assumere eccessive quantità di cibo, di alcolici, di bevande che contengono sostanze stimolanti e non fumare.Tutti questi elementi peggiorano la qualità del sonno e ne ritardano l’arrivo. E dobbiamo anche parlare dell’utilizzo di dispositivi tecnologici, come tablet e telefonini, nonché l’utilizzo della televisione nella camera da letto. Tutte cose che dovrebbero essere evitate”.