La vicenda del Banco di Napoli è paradigmatica della Questione Meridionale

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In foto Paolo Pantani, a sinistra, e Adriano Giannola
di Paolo Pantani
Dobbiamo ringraziare Il Principe Mariano Hugo Windisch Graetz , è stato il primo, con il fratello Manfred, ad avere avviato, affidandosi agli avvocati Roberto Aloisio e Tommaso La Rosa una causa contro il ministero Economia e finanze (Mef) da ex azionista del Banco di Napoli.
Finalmente la verità sulla vicenda del Banco di Napoli viene a galla, come scrivemmo il 12 Giugno 2019: https://www.ildenaro.it/finalmente-viene-galla-la-verita-sul-banco-napoli/
Anche la Fondazione Banco di Napoli, finalmente, ha citato in giudizio il Ministero dell’Economia e delle finanze, lo scorso 9 settembre, per un indennizzo che potrebbe arrivare a un milardo di euro.
Noi abbiamo seguito tutte le vicende del Banco dal lontano 16 Ottobre 2017: https://www.ildenaro.it/convegno-la-vicenda-del-banco-di-napoli/.
Sappiamo che nel silenzio più assoluto,  è stato compiuto il più grave degli attacchi al un ruolo chiave di sostegno all’economia del Sud del Banco di Napoli.
Tutta la storia del Banco, a partire dal 1463, è stata cancellata frettolosamente e repentinamente. Ma a Napoli, tranne noi de “Il Denaro”, Gustavo Minervini, Adriano Giannola,  Francesco Fimmanò e le associazioni citate, non ha resistito proprio nessuno. Anche l ‘economista Augusto Graziani ritirò per protesta il suo conto corrente al Banco di Napoli. Bassolino addirittura nominò Caro Azelio Ciampi, il realizzatore della oscura manovra ( insieme con Mario Draghi ), cittadino onorario di Napoli e non a caso anche Giorgio Napolitano è fra i denunciati dalla azione “ principesca ”.
Onore al merito, la aristocrazia ha valore di verità e giustizia, quando tutto il sistema “democratico” di controllo viene a mancare.
Non ci resta che ringraziare i principi Windisch Graetz, ai quali auguriamo, anche per la tutela di noi piccoli correntisti e azionisti napoletani, i quali hanno perso la loro banca di riferimento, la vittoria nelle quattro gigantesche cause intentate. La vicenda del Banco di Napoli è paradigmatica della Questione Meridionale, non è il Meridione d’Italia la “palla al piede del paese”, ma la vittima sacrificale di un Italia asimmetrica e a due velocità, con la responsabilità reale, concreta e veritiera di tutti i governi che si sono succeduti dal 1860 ad oggi.
Nell’ultima campagna elettorale nazionale, ci attivammo pure per ottenere impegni dall’allora candidato del m5s Roberto Fico, attuale Presidente della Camera dei Deputati: https://www.ildenaro.it/banco-napoli-ora-fico-ricordi-quella-promessa/
Concludemmo concordemente e amaramente che questa oscura vicenda del Banco di Napoli doveva essere tema di discussione della prossima commissione

parlamentare di inchiesta sugli istituti di credito. Nel corso di quell’ incontro Roberto Fico ha assunto l’impegno, in quanto candidato del Movimento 5 Stelle alle elezioni politiche, di portare la questione all’attenzione del Parlamento. “L’ultima commissione sulle banche –disse – ha avuto poco tempo per lavorare ma si è chiusa con la promessa di una ricostituzione nella nuova legislatura.   Cosa che, a tutt’oggi, chissà perchè, non si è fatta e nemmeno ci è stata data una risposta alla lettera aperta che mandammo al Presidente Roberto Fico. L’Italia, è come sempre, legata ad antichi squilibri e asimmetria informativa sempre ai danni del Meridione d’Italia.