L’Aci Campania: In aumento i napoletani che si privano dell’auto

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In foto Antonio Coppola, presidente dell'Aci Napoli

Immatricolazioni stabili, usato in aumento ed impennata delle rottamazioni. E’ questo, in sintesi l’andamento, del mercato automobilistico registrato a Napoli nello scorso mese di gennaio. Secondo i dati ACI, infatti, il nuovo anno, nella provincia partenopea, si è aperto all’insegna di una discreta vivacità nella compravendita di seconda mano (+5,7% rispetto a gennaio 2018), benché inferiore rispetto al dato nazionale (+7,4%), e di una netta crescita delle auto demolite o, comunque, tolte dalla circolazione (+7,1%), in controtendenza rispetto al trend nazionale (-10,9%).
In particolare, lo scorso mese a Napoli 13.488 vetture hanno cambiato proprietario, mentre ben 5.285 sono stata radiate dal Pubblico Registro Automobilistico dell’ACI. Più o meno analoga è la situazione rilevata in ambito regionale: 26.613 trasferimenti di proprietà (+5%) e 11.461 rottamazioni (+8,4%) in Campania.
Rispetto al brusco arresto delle immatricolazioni rilevato in ambito nazionale (-7,55%), nel nostro territorio, invece, sotto questo aspetto non si sono osservate differenze di rilievo nel periodo considerato: +0,8% a Napoli e +0,1% in Campania.
Complessivamente, per ogni 100 auto nuove acquistate ne sono state vendute 496 a Napoli e 338 in Campania, un numero notevolmente più elevato di quello registrato in Italia (187). Ancora più evidente è la differenza riscontrata sul piano del tasso unitario di sostituzione: mentre in Italia per ogni 100 automobili si registrano 96 radiazioni dal PRA, a Napoli e in Campania, invece, questo indice risulta pari, rispettivamente, a 195 e 146. In pratica si tolgono più auto dalla circolazione di quante se ne immatricolano per la prima volta.
“La crisi economica – commenta, al riguardo, il Presidente dell’ACI Campania, Antonio Coppola – e gli elevati costi di gestione, in primis quelli assicurativi, che gravano sulle ‘quattroruote’ stanno spingendo le famiglie napoletane e campane a liberarsi delle auto obsolete. Infatti, a differenza dell’andamento nazionale, che vede il nuovo prevalere sulle rottamazioni, da noi, invece, le auto eliminate dalla circolazione sono quasi il doppio delle prime immatricolazioni. E questo è sicuramente un bene per l’ambiente. Ma non basta, per accelerare il rinnovamento del parco circolante e contribuire, così, a migliorare la qualità dell’aria servono incentivi appetibili da estendere anche all’usato di qualità, ovvero all’acquisto di veicoli da Euro 4 in su in sostituzione di quelli più vetusti”.